La crisi in Grecia e un referendum costituzionale per cambiare il sistema elettorale. Tentativo disperato di Tsipras, mentre Atene è schiacciata da debito e austerità.
La Grecia, in forte crisi sotto un debito schiacciante, sta organizzando un referendum a sorpresa che promette di rivoluzionare la Costituzione del Paese.
Il primo ministro Alexis Tsipras vuole mandare i greci alle urne per votare sul cambiamento del sistema elettorale.
Dato il recente calo costante di Tsipras nei sondaggi, l’opposizione sostiene che il referendum è solo un tentativo cinico di assicurarsi la vittoria sul partito rivale Nuova Democrazia.
Il referendum includerebbe anche questioni relative alla spesa energetica, alle risorse idriche e all’organizzazione delle elezioni presidenziali in Grecia.
Referendum in Grecia: la politica è divisa
I politici di opposizione hanno già aspramente criticato il referendum costituzionale proposto da Tsipras, che dovrebbe avere luogo questo autunno.
Il deputato europeo Kostas Chrysogonos ha dichiarato di essere contrario al voto, che definisce come "un tentativo di sciogliere la Costituzione".
Nuova Democrazia potrebbe boicottare il referendum, qualora venisse confermato, e incoraggiare i cittadini a non votare - una decisione scomoda che aggiungerà altre tensioni al caos in un Paese costretto a lottare contro le difficili misure di salvataggio dell’Unione Europea.
Nuova austerità schiaccia la Grecia
La settimana scorsa il ministro della finanza tedesco ha chiesto alla Grecia di fare di più sul fronte delle riforme nei servizi pubblici per trovare i soldi necessari ad Atene per pagare le rate del suo salvataggio.
Wolfgang Schäuble continua a stringere nel suo pugno sulla Grecia, mentre le tensioni all’interno del Paese continuano ad aumentare a causa della crisi finanziaria in corso.
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza negli ultimi giorni per protestare contro le ulteriori richieste da parte dell’UE, che prevedono un taglio alle pensioni di circa il 18%.
La scorsa settimana un documento shock ha rivelato i 140 ordini dell’UE che la Grecia deve seguire prima dell’erogazione della prossima rata del salvataggio.
L’ampia lista delle misure di austerità, tra cui nuovi tagli e maggiori imposizioni, potrebbero devastare il Paese già in ginocchio.
Atene sta cercando disperatamente di ripagare 6 miliardi di euro di debito entro luglio per soddisfare i criteri di salvataggio.Ciò porterà il totale dei fondi emessi dalla zona euro per la Grecia a circa 181 miliardi di euro a partire dal 2010.
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