Il meeting dell’Eurogruppo non ha portato al risultato atteso: nessun accordo per la Grecia è stato raggiunto e le decisioni sono state rimandate. L’effetto? L’Euro è stato violentemente spinto al ribasso, dopo il rialzo dovuto alle aspettative positive dei mercati.
Chi vuole il Grexit?
Ma la speranza è l’ultima a morire. Sebbene i prestatori internazionali non abbiano raggiunto un accordo su come gestire il debito in Grecia -ritardando, per altro, l’arrivo della tranche di aiuti ormai vitali per Atene- non è tutto perduto per la Grecia, e neanche per l’Euro. Le speranze che la Grecia possa finalmente ricevere gli aiuti economici di cui ha bisogno rimangono aperte.
Seriamente, nessuno vorrebbe vedere la fine della moneta unica, ma è di fondamentale importanza che si trovi il modo di raggiungere un accordo, prima che gli scenari distruttivi abbiano la meglio e, soprattutto, prima che per la Grecia sia troppo tardi.
Il debito dela Grecia, infatti, può scendere al di sotto del 120% (dall’attuale 170%) del prodotto interno lordo entro il 2020 soltanto se i paesi prestatori della zona Euro accetteranno le perdite dovute ai prestiti precedenti.
Effetti sull’Euro/Dollaro
La notizia del mancato raggiungimento di un accordo tra Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea e Unione Europea ha spinto l’euro a ribasso ben al di sotto della linea 1.28 oltre la quale, invece, aveva aperto la giornata.
Secondo gli analisti, i mercati valutari erano concentrati prevalentemente sulla possibilità che alla Grecia fossero concessi i prestiti di emergenza: lo sblocco degli aiuti avrebbe probabilmente spinto l’Euro in zona 1.29-1.30 sul cambio EUR/USD.
Se si trovasse un accordo, gli incentivi economici alla Grecia arriverebbero per il mese di dicembre e, così come un accordo potrebbe spingere al rialzo la valuta europea, il mancato accordo attiverebbe un effetto calamita ribassista.
Se anche i problemi della Grecia fossero risolti, quelli dell’Euro no. Infatti, basta dare uno sguardo alla situazione economica dell’intera regione; i dati parlano chiaro: l’Eurozona è in recessione e i fondamentali sono scarsissimi. Poco più in là, oltre la montagna di problemi della Grecia, si estende un campo minato per l’economia della zona Euro.
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