Immaginate un giornalista televisivo che improvvisamente durante il notiziario pomeridiano annuncia che, ad esempio, la BBC è diventata troppo costosa da gestire e sarà chiusa immediatamente.
Beh, questo è esattamente quello che è successo in Grecia - e non è stato uno scherzo. Il portavoce del governo greco Simos KEDIKOGLOU è comparso in TV ieri pomeriggio per dire che l’emittente pubblica ERT sarebbe stata chiusa di lì a poche ore, perché era diventata un "rifugio di scarsa trasparenza e di sprechi".
Di conseguenza, quasi 3.000 dipendenti della ERT sono stati temporaneamente licenziati. Il governo greco afferma che un’emittente rinnovata dal nome NERIT SA sarà operativa entro la fine del mese di agosto. Le proteste sono state organizzate fuori la sede di ERT ieri e proseguono ancora oggi, mentre i giornalisti stanno ancora mettendo i programmi in onda attraverso frequenze digitali e Internet.
Osservazioni
Vale la pena osservare un paio di punti:
- La decisione di chiudere l’emittente ERT è chiaramente legata all’impegno della Grecia nel licenziare 15.000 lavoratori del settore pubblico entro la fine del prossimo anno sotto il suo piano di salvataggio Ue-Fmi, anche se spetta al governo greco scegliere dove effettuare questi tagli. Quindi, probabilmente non è del tutto giusto incolpare la troika per questa decisione (certamente piuttosto straordinaria);
- Il fatto che il governo greco preferisca chiudere del tutto ERT e invece aprire una nuova emittente, invece di tagliare la società esistente, potrebbe essere visto come una prova ulteriore di quanto sia difficile licenziare i lavoratori del settore pubblico in Grecia - anche nei casi dove le inefficienze e gli sprechi sono molti evidenti (almeno secondo quello che ha detto il portavoce del governo greco);
- per quanto riguarda la politica interna del paese, il primo ministro greco Antonis Samaras ha deciso di andare avanti con la chiusura di ERT, nonostante l’aperta opposizione da parte dei suoi partner di coalizione - Pasok e Sinistra Democratica. Questi ultimi ora vogliono presentare un progetto di legge per abolire la decisione, il che significa che c’è anche il rischio di una spaccatura della coalizione.
Come la Troika ha da tempo suggerito, è chiaro che il settore pubblico della Grecia ha bisogno di essere ridimensionato in modo significativo. Detto questo, è anche chiaro che questa situazione è stata mal gestita, soprattutto in considerazione delle più ampie tensioni politiche e sociali già in gioco nel paese. Le conseguenze di questa storia potrebbero essere preoccupanti - ulteriori spaccature nella coalizione di governo e una più ampia reazione pubblica contro un programma di austerità già molto osteggiato.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Open Europe |
© RIPRODUZIONE RISERVATA