I profitti Golman Sachs per il primo trimestre del 2013 si attestano a 2.3 miliardi di dollari di utile netto, in aumento del 7%; un piccolo aumento di emissione del debito societario, compensato da un calo nei ricavi di trading.
I ricavi sono aumentati del 9% fino a 10.1 miliardi di dollari, contro le aspettative degli analisti per un guadagno di 9.7 miliardi e 2.1 miliardi di utili netti.
Lloyd Blankfein, amministratore delegato Goldman, ha commentato:
"Siamo davvero onorati delle performance di questo trimestre. La forte base dei nostri clienti nella rete del nostro franchise porta in genere solidi risultati. Eppure il potenziale di instabilità macroeconomica è stato avvertito durante il trimestre ed ha vincolato l’attività complessiva dell’azienda e degli investitori. Continuiamo ad essere concentrati sui controlli dei costi e a gestire in modo efficiente i nostri capitali."
Gigante senza rivali: ecco i numeri
- I ricavi della banca di investimenti hanno superato del 36% quelli del primo trimestre 2012 (1.6 miliardi), perché spinti dall’aumento delle sottoscrizioni di titoli e debito. Ma i ricavi di consulenza sono stati piuttosto piatti e Goldman ha avvisato che il lavoro di "assistenza alle transazioni è diminuito" rispetto alla fine dello scorso anno.
- I clienti fornitori di servizi istituzionali, coi quale Goldman Sachs scambia azioni e commodity, hanno subito un calo annuale del 10% fino a 5.1 miliardi di dollari. La banca ha indicato "ricavi significativamente minori nei prodotti a tasso di interesse".
- Investimenti e prestiti, che occupano buona parte del portafoglio investimenti Goldman, hanno visto un aumento dell’8% a 2.1 miliardi di dollari - "positivamente influenzato dall’andamento dei prezzi dell’azionario e dagli spread creditizi in linea generale più ridotti".
- I ricavi di gestione degli investimenti sono aumentati del 12% a 1.3 miliardi di dollari, visto che ai clienti sono state applicate "tariffe maggiormente incentivanti".
- I costi operativi sono rimasti sostanzialmente invariati a 6.7 miliardi di dollari. Il rapporto tra retribuzioni e ricavi netti è stato del 43%, in calo rispetto al 44% dello stesso periodo un anno fa.
- L’utile per azione è stato di 4.29 dollari, rispetto ai 3.92 di un anno fa e le stime degli analisti a 3.90.
- Il RoE (Return on Equity) è stato del 12.4%, il livello più alto dal terzo trimestre 2010 e superiore del 10.7% rispetto al trimestre precedente. Harvey Schwartz, da poco nominato direttore finanziario Goldman, ha dichiarato recentemente: "L’industria sta migrando verso rendimenti più alti perché è così che deve essere."
- L’indicatore di redditività ha recuperato dal 3.7% registrato alla fine del 2011, ma è ancora al di sotto dei livelli che la banca ha raggiunto prima della crisi finanziaria, quando fu costretta ad assumere più debito per aumentare i profitti.
- Le azioni Goldman sono aumentate dello 0.8% a 147.65 dollari nei primi scambi, il titolo è al rialzo del 15% quest’anno, superando così ogni grande rivale.
| Traduzione di Federica Agostini | Fonte: Financial Times |
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