Giornata mondiale del Turismo: quanto vale in Italia (e quanto ha perso con il Covid)

Violetta Silvestri

27 Settembre 2021 - 10:28

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Nella Giornata Mondiale del Turismo, uno sguardo sul settore in Italia: qual è il suo valore per l’economia nazionale? E, soprattutto, quanto il comparto turistico italiano ha perso con la pandemia?

Giornata mondiale del Turismo: quanto vale in Italia (e quanto ha perso con il Covid)

Giornata Mondiale del Turismo: quale bilancio per il settore in Italia?

Il brusco freno della pandemia scoppiata nel 2020 è stato letale per questo prezioso comparto dell’economia nazionale, cancellando il record di presenze turistiche del 2019, a colpi di lockdown e frontiere chiuse.

Quanto vale il turismo italiano? Forte della presenza sul territorio di 4.026 musei, gallerie o collezioni, 293 aree e parchi archeologici, 570 monumenti e complessi monumentali, il Belpaese è una delle maggiori attrazioni mondiali. Entro i suoi confini si colloca il 4,9% dei siti UNESCO.

Nel 2019, sono stati 65 i milioni di turisti non italiani a visitare il nostro territorio, posizionando la nazione al quinto posto mondiale per presenze.

Quale potenziale ha il turismo in Italia? Quanto ha perso a causa della pandemia e come si sta rialzando nel 2021? Le risposte nei dati e nei numeri seguenti: ecco quanto vale il settore turistico nazionale.

Turismo in Italia: quanto vale il settore per l’economia

Per comprendere il potenziale economico e di sviluppo del turismo in Italia si possono analizzare innanzitutto questi dati Istat: l’Italia è prima in Europa per quota di
esercizi ricettivi sul totale UE (più del 30% nel 2018) e
seconda per quota di clienti di residenza estera (50,6% nel 2019).

Sono circa 1,4 milioni gli addetti che lavorano nel settore, con 33.000 esercizi alberghieri e 183.000 esercizi extra-alberghieri.

Secondo le misurazioni del 2017, il valore aggiunto
generato dall’insieme delle industrie attive nelle attività economiche riconducibili al turismo, è stato di circa 210 miliardi di euro, pari al 13,4% del totale delle attività industriali. Sul PIL nazionale, il turismo ha generato un valore aggiunto del 6%.

Nell’analisi del 2019, i numeri suggeriscono ancora il grande peso economico del comparto, tanto da segnalare un record con 436,74 milioni di presenze sul territorio, (+1,8% rispetto al 2018) e con 131,38 milioni di turisti (+2,6% rispetto al 2018).

Nel 2019 i tedeschi in vacanza in Italia sono stati oltre 12 milioni, posizionandosi al primo posto per popolazione straniera, seguiti dagli statunitensi e dai francesi.

Per curiosità, due anni fa, il Colosseo, gli Uffizi i Firenze e il parco archeologico di Pompei si sono posizionati ai primi tre posti per numero totale di visite turistiche.

Anno nero per il turismo italiano: quanto ha perso nel 2020?

Il tonfo del comparto turistico italiano è arrivato con il Covid, che si è abbattuto come un ciclone sull’intero settore.

In numeri, il brusco calo di presenze e guadagni ha significato (in confronto al 2019):

  • 54,6% di stranieri in meno sul territorio;
  • calo di 63,7 miliardi di euro di consumo turistico interno (residenti e non);
  • -59,6% di spese del turismo inbound (dei non residenti);
  • -33,8% di spese del turismo domestico

Come affermato dall’Istat: “Per il totale economia, l’Italia ha perso nel 2020 115 miliardi di euro di valore aggiunto rispetto al 2019, cui il turismo ha contribuito per il 27,1%, con una perdita complessiva di 31,1 miliardi di euro

I dati 2021: quale ripresa?

Il risveglio del turismo in Italia si è verificato nel 2021? Con il timido riavvio degli spostamenti e il lancio del vaccino, l’estate appena trascorso ha cominciato a portare segni di apertura.

L’Osservatorio Confturismo ha evidenziato 20,5 milioni di italiani in vacanza tra giugno e settembre, ma Federalberghi ha mostrato che nei primi sette mesi dell’anno c’è stata una diminuzione delle presenze di turisti del 50,7% rispetto al 2019 (-28,4% per gli italiani e -71,0% per gli stranieri).

Il primo semestre 2021, inoltre, ha visto un ribasso di turisti del 67,3%, con la perdita di oltre 115 milioni di pernottamenti rispetto al 2019.

Secondo l’Istat, tra gennaio e giugno 2021, il fatturato dei servizi ricettivi è diminuito dell’8,3% rispetto al magro risultato del 2020.

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