Germania: crollo dell’industria ad agosto. Rischio stagnazione sempre più concreto

Nicola D’Antuono

7 Ottobre 2014 - 10:30

L’industria tedesca continua a mostrare grosse difficoltà e rischia di spingere il pil in stagnazione. Ad agosto la produzione industriale è calata del 4% su base mensile

Germania: crollo dell’industria ad agosto. Rischio stagnazione sempre più concreto

Dopo aver accusato un forte calo degli ordini all’industria nel mese di agosto (-4,1% su base annua), la Germania deve fare i conti con un nuovo brutto dato macroeconomico sempre riguardante l’attività industriale. Ad agosto la produzione industriale della prima economia dell’area euro ha subito una flessione del 4% rispetto a luglio, segnando il calo più marcato da gennaio 2009. Gli analisti finanziari avevano prospettato solo una flessione dell’1,5% su base mensile. Inoltre il dato di luglio è stato rivisto al ribasso a +1,6% da +1,9% su base mensile.

L’industria teutonica ha sofferto in modo particolare il crollo della produzione di auto, che ad agosto è diminuita del 25% anche per la presenza di fattori stagionali. A preoccupare maggiormente è la discesa della produzione di beni di investimento, calata dell’8,8%. Gù anche la produzione di beni di consumo (-0,5%) e di beni intermedi (-1,9%). Per le costruzioni il calo è nell’ordine del 2%. La flessione del pil nel secondo trimestre dell’anno (-0,2%) non appare più un fatto isolato.

Il forte calo degli ordini all’industria (-5,7% su base congiunturale, ai minimi dal 2009) e il crollo della produzione industriale ad agosto, oltre alla flessione degli indici Pmi dei direttori d’acquisto delle imprese tedesche a settembre, sono tutti dati macro preoccupanti che non rappresentano più soltanto un semplice campanello d’allarme. Lo stesso ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha dichiarato che probabilmente le stime sul pil per l’anno in corso saranno presto riviste al ribasso dalla Bundesbank.

Il capo della ricerca economica di Commerzbank, Ralph Solvee, ritiene che l’economia tedesca sarà debole nel secondo semestre dell’anno attendendosi ora un pil nullo nel terzo trimestre. Anche gli economisti di Bnp Paribas sono pronti a tagliare le stime sul pil del terzo trimestre del 2014, attualmente a +0,2%. La Germania rischia seriamente di finire in stagnazione, facendo così ulteriori pressioni sulla BCE affinché intervenga ancora per stimolare l’economia dell’eurozona.

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