Le elezioni politiche in Germania incoronano ancora una volta Angela Merkel, attuale cancelliere e ora al suo terzo mandato consecutivo. E’ stato un vero e proprio trionfo per la coalizione capitanata dal timoniere della crisi dell’euro. Dopo quasi la metà dei collegi conteggiati, l’unione di Cdu e Csu ha ottenuto più del 42% dei voti, migliorando dell’8% la propria posizione rispetto alle elezioni del 2009. Le sorprese sono il crollo dei liberali dell’Fdp, fuori dal Bundestag, e l’affermazione del partito anti-euro "Alternativa per la Germania", che dovrebbe restare fuori dai giochi per un soffio.
L’unione Cdu-Csu è a un passo dalla maggioranza assoluta in Parlamento, ma probabilmente dovrà tenere qualche alleanza un po’ come avvenne nel periodo 2005-2009 quando fu composta una grande coalizione di governo. Niente da fare per i socialdemocratici di Peer Steinbrueck, che speravano in un colpo di coda ma che devono accontentarsi di restare sotto il 26% delle preferenze. Il successo della Merkel è stato favorito dal pragmatismo e dalla capacità di questo leader di ottenere risultati concreti.
Negli ultimi 4 anni la disoccupazione in Germania è diminuita molto e sono stati creati 1,2 milioni di nuovi posti di lavoro. Le finanze pubbliche sono migliorate e nel 2012 è stato raggiunto un piccolo surplus di bilancio. Dopo una breve fase di recessione, favorita dalla debolezza degli altri paesi dell’eurozona e dal rallentamento dei mercati emergenti, la Germania è tornata a crescere e la fiducia delle imprese è in costante miglioramento. La Merkel ha promesso ai tedeschi altri 4 anni di stabilità e sviluppo.
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