General Motors nell’occhio del ciclone. I giornali americani ormai non parlano d’altro.
Il colosso automobilistico americano rischierebbe infatti un’accusa di frode relativa al richiamo tardivo di 1,6 milioni di autoveicoli.
Le indagini degli inquirenti si sono spinte fino alla famosa bancarotta del 2009 allo scopo di comprendere se i vertici sapessero dell’esistenza del difetto all’interruttore dell’accensione, decidendo di mantenere i veicoli sul mercato per evitare ulteriori perdite e commettendo dunque il reato di frode.
L’inchiesta sarebbe attualmente in mano all’FBI e, secondo quanto riportato dal New York Times, General Motors starebbe rischiando parecchio.
A pochi minuti dall’apertura di Wall Street il titolo perde lo 0,97% a 34, 64 dollari.
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