Grecia: sbloccati €12 miliardi con l’accordo sulle riforme

Felice Di Maro

19 Novembre 2015 - 08:29

L’accordo sulle riforme tra Grecia e creditori, anche sulla protezione della prima casa. Stratetegic defaulters anche per coloro che approfitterebbero delle protezioni per non restituire i soldi alle banche.

Grecia: sbloccati €12 miliardi con l’accordo sulle riforme

Accordo raggiunto tra la Grecia e i creditori per la prima serie di riforme fondamentali e il conseguente esborso della trance di 12 miliardi di euro dei quali due sarebbe la seconda trance e 10 per la ricapitalizzazione delle banche.

Il Parlamento ellenico sarà impegnato a votare tutta un’altra serie di riforme tra cui quella del settore finanziario e quella sui pignoramenti delle case ed entro fine anno dovrebbero partire anche le ricapitalizzazioni delle banche.

Com’è noto i creditori che sono sempre Ue, Fmi, Bce e Fondo Salva-Stati che è il Mes (European Stability Mechanism) hanno insistito molto affinché la Grecia indebolisse la famosa legge che protegge la casa di residenza dai pignoramenti nel caso in cui l’acquirente non si in grado di ripagare il mutuo.

Con la nuova legge verrà abbassato il valore massimo di una abitazione che non può essere pignorata e si fisserà una soglia di povertà sotto la quale interverrà la protezione. In questo modo si ridurrà di moltissimo il campo di applicazione della legge.

Ovviamente l’accordo prevede anche una stratetegic defaulters per coloro che approfitterebbero delle protezioni per non restituire i soldi alle banche. Funzionerà? Tsipras ha insistito molto su questo tipo di protezione ed è stato proprio questo tema un elemento di rottura delle trattative.

Quest’accordo con la Grecia è stato raggiunto grazie ai grandi progressi fatti negli ultimi giorni lavorando giorno e notte e al riguardo proprio il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha dichiarato:

Include anche i prezzi dei farmaci generici, punto che ho discusso anche con Alexis Tsipras nel mio viaggio ad Atene, poi miglioramenti nella legislazione sul settore finanziario e sulla strategia per far fronte ai prestiti non performanti che sono assolutamente essenziali per preparare la ricapitalizzazione delle banche.

Come si è detto non era proprio sicuro che l’accordo si potesse fare. Al riguardo si coglie un’eco delle tensioni che si colgono nelle dichiarazione del ministro delle finanze greco, Euclide Tsakalotos, che ha detto:

E’ stato un negoziato difficile che si è svolto sotto la pressione del tempo in seguito alla ricapitalizzazione. Come avete visto quest’estate, la pressione si è concentrata su un grexit, questa volta sulla ricapitalizzazione delle banche. La nostra promessa al popolo greco di negoziare e guadagnare su certi punti deve continuare con la stessa road-map che avevamo stabilito per uscire dalla crisi.

Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem in relazione anche al mancato accordo che la settimana scorsa era stato rimandato ha fatto la seguente dichiarazione:

É stato raggiunto un accordo su tutte le questioni in sospeso sia per quanto riguarda le misure incluse nel primo set di ‘milestones’ che sulle misure del settore finanziario che sono essenziali per un processo di ricapitalizzazione di successo delle banche.

Il Parlamento della Grecia dovrebbe votare il pacchetto giovedì e a quel punto l’Eurogruppo sarà pronto a sostenere l’erogazione di 2 miliardi e anche il trasferimento delle necessarie per la ricapitalizzazione delle banche dal fondo da 10 miliardi che è stato creato a tale scopo. Naturalmente il programma delle privatizzazioni dovrà andare avanti come prevede l’accordo del 12 agosto tra il primo governo Tsipras e i creditori. L’accordo è stato approvato dal parlamento ellenico il 14 agosto e prevede in tre anni un prestito di 86 miliardi di euro.

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