Dopo il giuramento davanti al Presidente della Repubblica, il nuovo (e secondo) governo Tsipras è pronto ad operare, con molti dei ministri confermati.
Dopo la vittoria alle elezioni generali della scorsa Domenica, Alexis Tsipras fa giuramento davanti al presidente della Repubblica greca Prokopis Pavlopoulos.
E’ già pronto il nuovo governo che verrà formato con la destra di Anel, come nel primo mandato. I due partiti, Syriza con 145 deputati e Anel con 10, insieme, hanno una maggioranza di 155 seggi sui 300 del parlamento di Atene.
Olga Gerovasili ha presentato la lista dei ministri e viene riconfermato il ministero delle Finanze, Euclid Tsakalotos, il noto economista che ha firmato il 12 Agosto il pesante memorandum tra la Grecia ed i creditori internazionali per un prestito di 86 miliardi di euro.
Riconfermato anche il Vicepremier, Yannis Dragassakis. Il ministro supplente delle Finanze è Giorgos Choularakis che si occuperà dell’applicazione delle riforme previste dal memorandum e dei rapporti con la ex troika. Altro ministro supplente delle Finanze è Tryfonas Alexiadis.
Tra i ministeri più importanti c’è Nikos Kotzias agli Esteri, Panos Kammenos alla Difesa, Giorgos Stathakis all’Economia, Panagiotis Kouroumblis agli Interni. Il ministro alla Presidenza del Consiglio è Nikos Pappas. Ioannis Mouzalas resta ministro dell’immigrazione. Sembra che per alcuni media la trattativa si sia bloccata su alcuni ministeri e in particolare per quello dell’istruzione, uno dei nodi del Nuovo Memorandum, il punto 4 parte 1: Mercato del lavoro e del capitale umano.
Il governo greco appena eletto domenica è già al lavoro per occuparsi primariamente della crisi del Paese e soprattutto per l’applicazione delle riforme previste dal memorandum, la verifica con i creditori è per la metà di ottobre.
Per Tsipras c’è subito un impegno a Bruxelles dove lo attendono i capi di stato e di governo dell’Ue per il vertice straordinario sull’immigrazione insieme al confermato ministro Mouzalas. E prima dell’inizio dei lavori è già previsto un incontro con il presidente della Commissione Jean Claude Juncker.
Il rilancio dell’economia non è l’unica priorità: c’è la stringente emergenza dell’immigrazione, una situazione che in Grecia resta drammatica. Ci sono stati nuovi naufragi nell’Egeo con due dispersi e 13 operazioni che hanno tratto in salvo 300 persone e come è noto gli arrivi continuino, appena rallentati dal maltempo degli ultimi giorni. Al riguardo il piano Ue per i migranti per la Grecia è decisivo senza resta un problema che obiettivamente la Grecia non può risolvere da sola.
Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea è stato chiaro con la Grecia. Ha dichiarato:
Non c’e’ tempo da perdere anche perché la prima valutazione è prevista per l’autunno e da questa dipende lo sblocco dei fondi per le banche.
Pensa al futuro della Grecia Donald Tusk, Presidente dell’Unione europea che ha dichiarato:
Spero che il voto di domenica assicuri la stabilità politica necessaria per affrontare tutte le sfide che il Paese ha di fronte.
Il voto di domenica scorsa non ha cambiato gli equilibri politici della Grecia. Syriza ha ottenuto nel voto di ieri il 35,5% dei voti,145 seggi, perdendo 4 deputati e meno dell’1% dei voti, i conservatori di Nuova Democrazia hanno ricevuto il 28,1%, 75 seggi, i neonazisti dl Alba Dorata il 6,99%,18 seggi, i socialisti del Pasok alleati al partito di sinistra Dimar il 6,28%,17 seggi, i comunisti del Kke il 5,55%, 15 seggi), il partito di centro sinistra To Potami il 4,09%, 11 seggi, Anel il 3,69%,10 seggi) e l’Unione Centrista il 3,43% ,9 seggi. Il partito Unione Popolare formato dai dissidenti di Syriza ha ottenuto il 2,86%, sotto la soglia di sbarramento del 3%, ed è rimasto fuori dal parlamento.
Oggi però in Grecia c’è un’astensione del 45,2% e dopo due scrutini legislativi e un referendum sull’euro, è un caso di studio. Il governo è certo coeso ma i rischi restano. Al riguardo l’agenzia di rating Fitch ha dichiarato:
Occorre tempo per ripristinare la fiducia con creditori.
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