Forze dell’ordine devono identificarsi con nome e distintivo? Non sempre: ecco quando

Isabella Policarpio

16/04/2020

25/08/2021 - 10:53

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Polizia e Carabinieri non hanno l’obbligo di identificarsi con nome e cognome e mostrare il distintivo, a meno che non siano in borghese. Questo vale per tutti gli appartenenti alle Forze dell’ordine.

Forze dell’ordine devono identificarsi con nome e distintivo? Non sempre: ecco quando

In occasione di un controllo di Polizia, Carabinieri e altre Forze dell’ordine, il cittadino non può pretendere che gli agenti si identifichino con nome, cognome e mostrando il tesserino o il distintivo di riconoscimento.

Nessun pubblico ufficiale è tenuto a farlo, a differenza dei comuni cittadini, ai quali è vietato nascondere la propria identità. Per questo chi esce senza documenti può essere condotto in Questura per procedere all’identificazione.

Le Forze dell’ordine, invece, hanno l’obbligo di mostrare il distintivo solo se il controllo, la perquisizione e l’ispezione avvengono in borghese, ovvero senza la divisa ufficiale dell’Arma.

Poliziotti e carabinieri devono identificarsi? Vediamo quando

Se veniamo fermati dalla Polizia o dai Carabinieri, a piedi o a bordo dell’auto, dobbiamo come prima cosa consegnare i documenti e identificarci. Ciò non vale per i membri delle Forze dell’ordine, che non hanno l’obbligo di identificazione quando sono in servizio in divisa.

Questo significa che chi viene fermato, perquisito e ispezionato da un poliziotto, da un carabiniere o da un finanziere, non può pretendere di conoscerne nome, cognome e matricola.

Ciò perché le Forze dell’ordine sono considerate pubblici ufficiali, soggetti esonerati dall’obbligo di identificazione. Fanno parte delle Forze dell’ordine:

  • Polizia di Stato;
  • Carabinieri;
  • Guardia di finanza;
  • Polizia penitenziaria.

In conclusione, per fare un esempio pratico e comprensibile a tutti, se un poliziotto durante un controllo stradale chiede di mostrare patente e libretto, il cittadino non potrà chiedere a sua volta all’agente di presentarsi con nome e cognome e mostrare il distintivo.

L’agente in borghese deve sempre identificarsi

Le cose cambiano se gli agenti sono in borghese, o perché l’operazione richiede una copertura o perché il controllo viene effettuato al di fuori dell’orario di servizio. Infatti chi appartiene alle Forze dell’ordine è considerato un pubblico ufficiale 24 ore su 24, anche al di fuori del normale orario di lavoro.

Quindi se un poliziotto o un carabiniere scoprono un furto o un presunto colpevole hanno il dovere di intervenire anche se non indossano la divisa. In tal caso però l’agente in borghese deve identificarsi, dichiarare nome e cognome e l’Ordine di appartenenza, altrimenti non potrà procedere alla perquisizione o all’arresto in flagranza di reato.

Il motivo è ovvio: se non ci fosse l’obbligo di identificazione, qualunque cittadino potrebbe fingere di essere un membro delle Forze dell’ordine e sfruttare la situazione per i suoi interessi personali.

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