L’economia svizzera ha goduto di una leggera ripresa ad inizio anno, ma non ci sono ancora segnali che possono indicare una ripresa duratura delle esportazioni del paese, ha detto oggi il presidente della Swiss National Bank Thomas Jordan.
"Dall’inizio del 2011, le esportazioni reali si sono mosse lateralmente, frenate dal valore elevato del franco svizzero e dallo slancio sommesso del commercio mondiale", ha detto Jordan durante una conferenza stampa.
La banca centrale svizzera in precedenza aveva già ribadito che si sarebbe impegnata ad evitare che la valuta svizzera cadesse fino a 1.20 franchi per euro, promettendo di intraprendere ulteriori misure "in qualsiasi momento".
La banca ha inoltre mantenuto il suo tasso di interesse invariato allo 0% allo 0,25% per l’ottavo trimestre consecutivo, una decisione ampiamente prevista dagli economisti.
Previsioni
Un apprezzamento del franco comprometterebbe la stabilità dei prezzi e avrebbe gravi conseguenze per l’economia svizzera.
La banca centrale prevede che l’economia svizzera avrà una crescita delll’1%-1,5% quest’anno, mantenendo invariata la sua precedente proiezione per l’espansione. Ciò significa che la Svizzera rischia di superare il resto d’Europa, mentre la regione sta solo ora lentamente iniziando ad emergere dalla più profonda crisi finanziaria ed economica degli ultimi decenni.
La Banca nazionale del paese si aspetta un tasso di inflazione negativo quest’anno del -0,3%, rispetto alla sua precedente previsione di -0,2%, e ha detto che le pressioni sui prezzi resteranno molto basse nel futuro prossimo.
Jordan ha detto che la Swiss National Bank deve ancora affrontare "sfide importanti, in particolare per quanto riguarda la minaccia che il franco potrebbe improvvisamente cadere sotto pressioni al rialzo".
Quindi, per il secondo trimestre, la banca si aspetta un "indebolimento percepibile della crescita rispetto al primo trimestre", quando l’economia è cresciuta dello 0,6%, ha detto Jordan.
Per quanto riguarda gli squilibri del mercati immobiliari svizzeri, il vicepresidente Jean-Pierre Danthine ha detto che gli istituti di credito devono assicurare che il rischio di alto tasso di interesse diretto sia correttamente valutato e gestito sulla base di ipotesi prudenti.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Wall Street Journal |
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