Il cambio euro-sterlina prova a frenare il crollo delle ultime tre settimane testando quota 0,84: vediamo le prospettive di breve termine per EUR/GBP, in attesa della BCE.
Il cambio euro-sterlina sta vivendo un deciso crollo dopo aver stabilito il nuovo massimo post-Brexit durante la giornata del 16 agosto, a 0,872.
La seconda metà dello scorso mese ha visto un dollaro USA sugli scudi, con la valuta comunitaria che ne ha sofferto maggiormente l’andamento, sia nel cambio diretto che contro la sterlina.
Ora infatti la valuta britannica è in una sostenuta fase di recupero, sempre confinata al breve termine, sia contro l’euro che contro il dollaro, in una settimana che però torna a puntare i riflettori alla BCE e ai suoi possibili interventi.
I market mover della settimana vedono proprio nella riunione di giovedì della Banca Centrale Europea il focus principale. Il mercato è curioso di capire se Draghi proporrà nuovi interventi nel secondo meeting post-Brexit, seguendo così lo stesso timing della BoE.
Dopo aver visto le previsioni per la settimana di euro-dollaro, capiamo ora quali prospettive di recupero ha ancora la sterlina nei confronti dell’euro.
Forex, euro-sterlina ritraccia ma il trend è ribassista: nuovo crollo con BCE?
Il cambio euro-sterlina affronta il suo primo vero ribasso da dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Tra le più indiscutibili conseguenze della Brexit vi è stato infatti il deprezzamento della valuta britannica, arrivata a stabilire nuovi record in negativo sia contro il dollaro USA che contro l’euro.
In particolare l’ultima riunione della Bank of England, con nuovi interventi atti a sostenere le difficoltà economiche del post-Brexit, ha deprezzato ancora di più la sterlina, portando al raggiungimento del nuovo massimo degli ultimi tre anni contro l’euro.
Tra pochi giorni sarà il turno della BCE ed è possibile che Draghi e il suo staff seguano una tabella di marcia simile a quella della BoE, la quale è intervenuta proprio nel secondo meeting dopo il 23 giugno.
Questo dovrebbe indebolire l’euro, in difficoltà già dalla seconda metà di agosto, vista la ripresa di entrambe le principali valute anglosassoni:
La sequenza di minimi crescenti messa in piedi dal 24 giugno in poi aveva portato la corsa al rialzo di EUR/GBP a trovare sostegno sulla trendline evidenziata in rosso, più volte testata con successo.
L’utimo test è stato tuttavia fallito e il prezzo ha tagliato al ribasso il livello di supporto, evento inedito nel post-Brexit e derivante proprio da un periodo di ripresa generale della valuta britannica, in forte recupero la scorsa settimana addirittura contro il dollaro USA, a sua volta dominante sull’euro.
Il rapporto di forze vede quindi una momentanea inversione dei ruoli e il taglio della trendline ne costituisce la rappresentazione grafica.
Fondamentale a questo punto è che un eventuale nuovo test della trendline e del livello di 23.6 di FIbonacci, molto vicini, non venga fallito e non riporti quindi la quotazione di nuovo al di sopra.
Se questo infatti non dovesse avvenire nella prima parte della settimana è facile immaginarsi euro-sterlina diretto al primo supporto a 0,835 e poi al test ben più importante di quota 0,83, dove troverà un denso livello di accumulazione.
Un mancato sprint rialzista sarebbe quindi la premessa ad una prosecuzione del trend ribassista, il cui andamento sarà nella giornata di giovedì strettamente dipendente dagli esiti della riunione BCE.
Un indebolimento dell’euro, così come fu per la sterlina con la BoE, potrebbe condurre il cambio verso il 50.0 e quindi finalmente verso il recupero del gap dell’immediato post-Brexit, ancora mai raggiunto.
Al contrario un’assenza di interventi da parte della BCE potrebbe dare nuovo sprint alla valuta comunitaria e interrompere così il ribasso di EUR/GBP, magari proprio in corrispondenza della fascia di minimi compresa tra il 38.2 e quota 0.8250.
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