Torna a scendere il cambio euro-dollaro (EURUSD), è allarme sulla crisi del debito in Grecia e sul possibile default; rotto il supporto a 1,1304. Dollaro USA in ripresa nel mercato del Forex.
Dopo la conclusione della riunione dell’Eurogruppo di giovedì sera senza alcun accordo in vista sulle riforme per lo sblocco di ulteriori finanziamenti per la Grecia, la situazione si fa critica e il cambio euro-dollaro EURUSD sembra aver ripreso il suo trend ribassista.
Le banche greche stanno soffrendo a causa del ritiro di capitali sul terrore di una bancarotta nel Paese, mentre la BCE si riunisce alle 12:00 (ora italiana) per discutere sui fondi di emergenza ELA.
Le trattative sul debito sono ancora in corso in Lussemburgo e cresce l’attesa per la riunione di tutti i capi di stato europei in programma lunedì prossimo.
In un contesto così travagliato, non c’è da meravigliarsi che il cambio euro-dollaro EURUSD stia finalmente reagendo e scendendo, in ritirata dalla rottura del doppio massimo.
Sul Calendario Economico non sono previsti molti eventi importanti: l’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha deluso le aspettative rimanendo piatto invece di aumentare dello 0,2% ad aprile. Di certo il risultato del market mover non sta aiutando l’Euro, ma ora l’attenzione tutta è sulla crisi della Grecia.
Il supporto in focus sull’euro-dollaro EURUSD è 1,1304, e successivamente 1,1290, supporto secondario, poi quota 1,1220.
Aggiornamento: il supporto a 1,1304 è stato rotto, l’euro dollaro oscilla ora su quota 1,1298 in cerca della rottura a 1,1290.
Sul fronte delle resistenze: 1,1340 e 1.1375 - dove è avvenuta la rottura del doppio massimo, ma ancora forte.
Il dollaro è in risalita contro le altre valute importanti nel forex nella giornata di venerdì; il biglietto verde infatti sta recuperando le perdite registrate dopo la dichiarazione di politica monetaria della Federal Reserve e le proiezioni economiche del FOMC.
Il dollaro ha ricevuto nuovo supporto grazie al market mover sulle richieste di sussidi di disoccupazione, in calo di 12.000 unità a 267.000 la scorsa settimana, sottolineando un rafforzamento in atto nel mercato del lavoro.
I dati hanno mostrato inoltre che i prezzi al consumo degli Stati Uniti sono aumentati al tasso più veloce di più di due anni a maggio, salendo dello 0,4%, dopo un guadagno dello 0,1% nel mese di aprile. Ma gli economisti avevano previsto un incremento dello 0,5% e l’inflazione era ancora al di sotto del 2%, target della Fed.
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