Lo spread tra Bund e Treasury USA guida il rialzo sull’euro-dollaro. Il mercato è in amnesia: i dati degli Stati Uniti non fanno da catalizzatore. Da 1,1315 poi il test sui massimi di marzo (Societe Generale).
La volatilità è in aumento sul cambio euro-dollaro EUR/USD e questo, come sappiamo, fornisce sia opportunità sia rischi.
Kit Juckes di Societe Generale spiega cosa continua a spingere sull’euro-dollaro e qual è il livello da osservare con attenzione per la via verso i massimi di marzo a quota 1.1470.
La correlazione dello spread tra Bund e Treasury USA e il cambio euro-dollaro EUR/USD è più vicina che mai, e con i rendimenti dei titoli degli Stati Uniti alla deriva e quelli dei Bund ancora molti vicini ai massimi recenti, l’euro ha perso le sue ancore.
Il mercato è in amnesia: non importano i dati incoraggianti degli Stati Uniti nell’ultima settimana, o che le trattative sul debito in Grecia siano lontane da una conclusione.
I titoli di stato USA stanno facendo meglio dei Bund e l’euro sta facendo meglio del dollaro.
Con l’assenza di market mover importanti, il mercato del forex guarderà l’andamento del mercato obbligazionario.
Non vi è alcun catalizzatore su EUR/USD che possa spingere in basso la quotazione a meno che l’amnesia non svanisca e gli investitori si ricordano delle grandi differenze sui dati degli Stati Uniti e quelli dell’eurozona.
Sembra improbabile.
Ci vuole una chiusura sopra 1,1315 per segnalare un test sui massimi di marzo a quota 1.1470.
Lo spread Bund/Treasury dice che c’è una buona possibilità che questo accada.
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