La valuta più venduta del momento non è l’euro bensì il franco svizzero, che paga le attese di imminenti stimoli monetari della SNB per il rischio deflazione
Le ultime settimane hanno visto i forex trader particolarmente impegnati nello short sull’euro, soprattutto nei confronti di dollaro americano e sterlina britannica. La moneta unica paga le forti aspettative degli investitori circa il rafforzamento del piano di quantitative easing della BCE già a partire da dicembre prossimo (oltre a un possibile taglio dei tassi sui depositi, già ora sotto zero). Da tempo ormai la maggior parte dei broker e delle banche d’affari hanno pubblicato report molto pessimistici sulla valuta europea, ipotizzando un imminente approdo sulla parità.
Bisogna ricordare che dai top di area 1,40 di maggio 2014, il cambio dell’euro nei confronti del biglietto verde si è già svalutato di oltre il 30% e potrebbe quindi approfondire il ribasso nei prossimi mesi. Tuttavia nelle ultime settimane la moneta più venduta dai trader non è l’euro, bensì il franco svizzero. La quotazione della divisa rossocrociata, che la propria banca centrale continua a ritenere eccessivamente elevata rispetto ai fondamentali macroeconomici della Confederazione, è in forte calo da un mese circa, in particolare nel cambio con il dollaro statunitense.
Dietro la debolezza del franco si celano le aspettative di nuovi interventi monetari ultra-espansivi della Swiss National Bank, che nei prossimi mesi potrebbe annunciare un nuovo taglio al tasso di riferimento nonostante sia già a un livello nettamente più basso dello zero (-0,75%). Inoltre alcuni rumors vogliono la SNB pronta a intervenire direttamente sul forex, se il franco non dovesse deprezzarsi fino a raggiungere il proprio fair value. Intanto il cambio Dollaro/Franco continua a volare verso l’alto, tanto da evidenziare un rally vicino al 7% con tanto di sfondamento della parità.
Il cross Euro/Franco, invece, orfano da gennaio del cambio fisso di 1,20, abbandonato dalla SNB per eccessiva espansione del proprio bilancio (il che fa presupporre che sia quasi impossibile assistere all’acquisto diretto di valuta estera contro valuta domestica), continua a mostrare alti e bassi con una quotazione che orbita da qualche giorno sopra 1,08. Dal crollo di metà gennaio scorso è stato recuperato già tanto, ma la SNB non ha mai nascosto il proprio interesse per un cross EUR/CHF almeno al di sopra di 1,20 – 1,25. Non sarà facile assistere a un movimento rialzista del genere, ma la sensazione è che il rischio di un ritorno verso la parità nel breve-medio periodo sia ormai decisamente scongiurato.
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