La valuta britannica continua a deludere gli investitori, mettendo a segno performance sempre più negative contro dollaro, euro e yen. La risalita al momento appare molto complicata: il 2016 dovrebbe essere un anno di grande sofferenza
La crisi della sterlina sembra non avere fine, tanto che ormai la performance su base trimestrale segna un impietoso -9%. Sul forex il tasso di cambio Sterlina/Dollaro ha sfiorato quota 1,41, aggiornando il minimo più basso da quasi 7 anni. Il Cable, però, potrebbe proseguire la sua inarrestabile caduta, in quanto i principali supporti di medio periodo sono stati già perforati. Da un punto di vista tecnico il cambio GBP/USD sembra essere proiettato verso quota 1,35, ovvero i minimi che risalgono alla crisi finanziaria globale di fine 2008, ovvero poco dopo l’annuncio del crack di Lehman Brothers. Il pound sta crollando anche contro euro e yen giapponese.
Il cross Euro/Sterlina è salito fin sopra 0,77, ai massimi da quasi un anno, realizzando una performance non lontana dal 10% nel giro di due mesi. Qui siamo giunti alla zona di resistenza chiave di medio termine posta a 0,7750: in caso di breakout rialzista, il cross EUR/GBP dovrebbe allungare senza grossi problemi fino alla soglia psicologica di 0,80. E’ davvero pesante, invece, il crollo del cross Sterlina/Yen, che è sceso in area 164 mettendo a segno una discesa del 14% negli ultimi due mesi. Dai top di area 195 di metà agosto scorso, la perdita accumulata è pari al 18%. Qui è atteso un ulteriore approfondimento bearish fino a 160.
Dietro il vistoso calo della moneta britannica ci sono i timori di un rallentamento economico superiore alle precedenti stime, i timori per la Brexit (che potrebbero concretizzarsi con il referendum per l’uscita dall’Europa già da quest’anno) e la politica monetaria della Bank of England, che dovrebbe restare molto accomodante anche nel 2016. I tassi di interesse nel Regno Unito non verranno alzati dall’attuale minimo storico dello 0,5% per tutto l’anno in corso, ma anche il piano di acquisti di asset non dovrebbe subire modifiche dai 375 miliardi di pound attuali. Insomma si prevedono ancora tempi duri per una moneta considerata da sempre “pregiata” dagli investitori di tutto il mondo. Il 2016 sarà quasi certamente turbolento e poco profittevole.
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