Forex: SNB pronta a difendere il cambio fisso del franco con ogni mezzo

Nicola D’Antuono

24 Novembre 2014 - 13:23

In attesa del referendum svizzero sull’oro, la banca centrale elvetica non molla la presa sul cambio fisso del franco e annuncia nuove misure in sua difesa

Forex: SNB pronta a difendere il cambio fisso del franco con ogni mezzo

Nelle ultime settimane il franco svizzero è tornato ad apprezzarsi significativamente nei confronti dell’euro, avvicinandosi sempre più al livello minimo tollerato dalla Swiss National Bank per il cambio EURCHF. Il floor di 1,20 è stato sfiorato dieci giorni fa, poi è avvenuto un pronto rimbalzo. La speculazione mira a perforare il “pavimento” di 1,20, provando a scommettere sull’esito positivo del referendum nazionale relativo all’acquisto da parte della SNB di centinaia di tonnellate lingotti d’oro per portare il livello delle riserve auree ad almeno il 20% del totale degli asset.

In pratica la SNB si ritroverebbe con migliaia di tonnellate di lingotti invendibili, mettendo così a rischio l’attuale strategia di politica monetaria che punta a mantenere il cross euro/franco sempre al di sopra di 1,20 ricorrendo ad acquisti illimitati di valuta estera. Non a caso l’istituto di Berna si ritrova oggi con oltre la metà delle riserve valutarie denominate in euro (all’oro viene dato al momento un peso dell’8% sul totale degli asset). Se il referendum dovesse realmente passare, la SNB non avrebbe più le stesse risorse finanziarie per poter difendere il cambio fisso.

Il voto è in programma tra qualche giorno. In base ai sondaggi, appare leggermente in vantaggio il fronte dei “no” che è stato finora persuaso da governo e banca centrale sui rischi derivanti dall’eventuale vittoria del “sì”. Intanto nel corso di un intervento a Ginevra nella giornata di giovedì scorso, Fritz Zurbrugg - uno dei tre funzionari della direzione generale della banca centrale elvetica - ha dichiarato che “la SNB continuerà ad applicare il tasso di cambio minimo con la massima determinazione”.

Il membro del board dell’istituto monetario svizzero ha sottolineato che per raggiungere il proprio fine, la banca centrale della Confederazione svizzera è disposta ad “acquistare valuta estera in quantità illimitata e ad adottare ulteriori misure immediatamente, se necessario”. Insomma la SNB non vuole proprio saperne di assistere a un cross EURCHF sotto 1,20, considerando i rischi per l’economia nazionale. Le parole di Zurbrugg sembrano aver sortito qualche effetto sul cambio, visto che la quotazione è salita fin sopra 1,2030.

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