Forex EUR/USD: previsioni settimanali sul cambio Euro/Dollaro (22 ottobre)

Federica Agostini

22 Ottobre 2012 - 09:27

Forex EUR/USD: previsioni settimanali sul cambio Euro/Dollaro (22 ottobre)

Durante la scorsa settimana, il cambio Euro/Dollaro ha viaggiato bene sulla scia dell’ottimismo nei confronti di una possibile ripresa dalla crisi economica, tuttavia, segni evidenti di cambiamenti importanti non ce ne sono stati, così il cambio EUR/USD non è riuscito a sfondare le resistenze critiche. Ci riuscirà questa settimana? O è destinato a scendere?

Forex: gli eventi della settimana

Gli eventi maggiori della settimana dell’Euro riguardano i discorsi pubblici di Mario Draghi, l’indice IFO dalla Germania e gli indici manifatturieri PMI.

Business Climate, Belgio: l’ultima lettura di questo indicatore è risultata inferiore alle aspettative degli analisti e per questo mese è previsto un ulteriore un valore compreso tra -11.1 e -10.8, in una lettura che sottolinea il rallentamento dell’economia belga.

Fiducia dei consumatori dell’Eurozona per la quale non è atteso cambiamento significativo dalla zona negativa del -26 raggiunto lo scorso mese.

Indice IFO: l’indice IFO è uno degli indicatori sul sentiment più importanti sia per la Germania, sia per l’intera Eurozona. I dati dall’indice IFO hanno subito un calo lo scorso mese, sebbene sia previsto un leggero miglioramento, i risultati di questo indicatore sono in contrato con il miglioramento rilevato dall’indice ZEW.

Mario Draghi parlerà alla Bundestag di Berlino, i suoi discorsi si concentreranno sulla questione della crisi finanziaria Europea e il presidente della BCE discuterà in sede tedesca il piano di acquisto titoli di Stato soffermandosi sulla questione della condizionalità degli aiuti.

Per i market mover impattanti sul Dollaro Americano, questa settimana avremo pochi dati di grande impatto:
- dati sul settore immobiliare, con le vendite delle nuove costruzioni e le vendite pendenti,
- dati sulla disoccupazione (la settimanale pubblicazione delle richieste di sussidi),
- il dato più importante sarà dalla pubblicazione (attesa per venerdì) dei dati sul prodotto interno lordo (in versione advance, la prima seguita dalla "preliminary" e poi dalla "final") che saranno sicuramente i più attesi della settimana.

Dal punto di vista tecnico

Il cambio Euro/Dollaro si è alzato dalla linea di supporto a 1.29 per raggiungere la zona 1.30 dove, dopo aver passato la resistenza psicologica della cifra tonda ha continuato a salire, per poi essere interrotto al punto critico del 1.3170.

La linea di downtrend è stata passata diverse volte e gli ultimi test non sono riusciti a rompere a ribasso, ma anzi, hanno spinto la coppia verso l’alto.

Livelli tecnici

Dall’alto verso il basso:

1.3480, resistenza storica dal picco dello scorso febbraio, ma più in generale la zona del 1.34 rappresenta una significativa zona critica.

1.3170, linea del doppio massimo durante il mese di settembre e ora primo target, le difficoltà di rottura di questa linea evidenziano come il cambio EURUSD manchi, in realtà, di momentum.

1.30 la linea tondissima è stata una resistenza fortissima per il rally di settembre perché oltre ad essere una cifra tonda è stata anche zona di supporto.

1.29 è stata linea di supporto durante il mese di maggio.

1.2750 è stato il "cap" del cambio Euro/Dollaro dopo le elezioni in Grecia ed ha svolto ruoli analoghi nel passato, al momento sembra essere meno forte, ma è seguita dal 1.2670, linea del doppio minimo di gennaio e di ripresa prima delle elezioni di giugno.

Previsioni

Nell’ultimissimo periodo le aspettative attorno al summit europeo avevano spinto la coppia a rialzo, ma il fatto che nulla sia stato concretizzato potrebbe spingere i mercati a ribasso. Le grandi speranze per l’Euro, adesso, risiedono in una possibile richiesta di aiuti da parte della Spagna. Dopo il lancio del QE-infinity, dalla Federal Reserve non sono attesi altri grandi interventi. Così, a meno che i prossimi giorni non ci riservino grandi sorprese, è possibile che i mercati tornino a rivivere una fase di incertezza riguardo ai due colossi della finanza mondiale.

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