Forex: Aussie prova a reagire dai minimi, ma il dollaro USA è troppo forte

Nicola D’Antuono

11 Novembre 2014 - 06:41

Il dollaro australiano sta provando a reagire sul mercato forex, ma il dollaro USA sembra troppo forte e il rimbalzo potrebbe ben presto avere fine

Forex: Aussie prova a reagire dai minimi, ma il dollaro USA è troppo forte

Il dollaro australiano, una delle valute più vendute sul forex negli ultimi tre mesi, sta tentando una difficile risalita dai bottom di periodo posti a 0,8540 contro dollaro americano. Ieri l’Aussie è riuscito a salire fin sopra 0,8680, favorito dalla pubblicazione di alcuni dati macroeconomici cinesi comunicati domenica notte. In dettaglio il surplus della bilancia commerciale di Pechino ha registrato un significativo miglioramento a ottobre a 45,5 miliardi di dollari dai 31 miliardi del mese precedente. Gli analisti finanziari si aspettavano un progresso più lieve a 41 miliardi di dollari.

Buone indicazioni sono poi giunte dall’andamento dell’indice dei prezzi al consumo, che a ottobre si è attestato all’1,6% su base annua. Giù, invece, i prezzi alla produzione (-2,2% da -1,8%). Quest’ultimo dato macro negativo ha spinto gli analisti a ritenere più probabile un nuovo intervento delle autorità monetarie di Pechino con l’immissione di liquidità per sostenere l’economia. Ricordiamo che la Cina è il primo partner commerciale dell’Australia, in grado di assorbire oltre la metà dell’export di materie prime di Sidney.

La recente discesa del tasso di cambio AUDUSD, che ha perso più del 9% negli ultimi tre mesi, non ha preoccupato più di tanto i policy maker australiani. Il premier Tony Abbott si è spinto a dire che “l’andamento del cambio negli ultimi mesi è probabilmente più confortevole”, non nascondendo quindi la propria inclinazione verso un dollaro australiano più debole per migliorare la competitività dell’export nazionale. Le posizioni lunghe sul dollaro USA, che la scorsa settimana sono continuate ad aumentare secondo la Commodity Trading Futures Commission a oltre 44 miliardi, fanno comunque presagire nuovi cali per l’Aussie.

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