Fondo per gli immigrati, meno soldi alle vittime di mafia. Scoppia la polemica

Valentina Brazioli

23 Novembre 2013 - 18:51

Finanziato un nuovo fondo per gli immigrati: tra le coperture previste, una diminuzione del fondo di solidarietà alle vittime di mafia, usura ed estorsione. Le proteste di Lega e Fratelli d’Italia.

Fondo per gli immigrati, meno soldi alle vittime di mafia. Scoppia la polemica

Il finanziamento di un nuovo fondo per gli immigrati, nato in un contesto di comprensibile allarme per gli sbarchi clandestini, che hanno provocato già centinaia di morti solo nel 2013, sta scatenando numerose polemiche, soprattutto tra gli esponenti del centrodestra italiano.

Cosa dice la “manovrina”

La storia è in realtà semplice: questa settimana è stato approvato il disegno di legge per la conversione in legge del dl 120 del 15 ottobre scorso, presentato dal Governo Letta. Alla Camera dei Deputati, infatti, durante la seduta del 21 novembre, ci sono stati 270 voti favorevoli, 140 contrari e 8 astenuti, e adesso la parola spetterà al Senato. Tra i vari provvedimenti contenuti in quella che molti definiscono una “manovrina”, hanno suscitato un certo clamore le misure in materia di immigrazione.

Un fondo da 210 milioni di euro

Parliamo, infatti, di un progetto da ben 210 milioni di euro, destinati a saltare subito all’occhio, soprattutto in un periodo nel quale non si fa altro che richiamare il doveroso rispetto per l’austerity impostaci dall’Europa e dalle difficili condizioni in cui versano le nostre esangui casse pubbliche. Nonostante ciò, il provvedimento è lì, nero su bianco, e proprio all’articolo 1 sottolinea la necessità di affrontare l’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazionale. Ma non è tanto la creazione di questo fondo in sé, o l’ammontare delle risorse finanziarie necessarie a crearlo, ad aver scatenato le reazioni indigniate di parte della politica italiana. Il problema, infatti, è che – proprio per risponde alle esigenze della nostra traballante finanza pubblica – per destinare soldi per le tematiche dell’immigrazione è stato necessario operare dolorosi tagli in altri settori.

Tagliate le risorse per le vittime di mafia, usura ed estorsione

La coperta, come ben sappiamo, è corta, ma è la natura dei tagli operati ad aver suscitato le vivaci proteste di Lega e Fratelli d’Italia. I primi 90 milioni, infatti, sono stati recuperati dal fondo rimpatri. E, su questo aspetto, i sostenitori della Bossi-Fini hanno gridato allo scandalo, accusando il Governo di voler abolire, nei fatti, il reato di immigrazione clandestina, togliendo risorse necessarie ai respingimenti. Ma sono stati i 50 milioni di euro ottenuti mediante la riduzione del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura, a provocare autentici moti di indignazione. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha avuto parole di fuoco per l’esecutivo targato Letta-Alfano, sostenendo che per esso:

Gli italiani vittime della mafia valgono meno degli immigrati.

Una reazione particolarmente dura, ma che fa i conti con un Paese come il nostro, dove troppo spesso chi ha avuto il coraggio di denunciare mafiosi, usurai ed estorsori è stato poi abbandonato dallo Stato. Nella pur comprensibile esigenza di affrontare il nodo problematico dell’immigrazione in Italia, forse si doveva tenere maggiormente da in considerazione la specificità di una nazione flagellata dalle organizzazioni criminali.

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