Fondo pensione: le tipologie di erogazione della prestazione finale

Propensione.it

18 Aprile 2019 - 08:30

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La rendita vitalizia non è l’unica forma di erogazione prevista dal sistema di previdenza complementare in Italia. Esistono tre diverse tipologie di erogazione della prestazione finale di un fondo pensione, vediamole

Fondo pensione: le tipologie di erogazione della prestazione finale

Una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento nel proprio regime pubblico di appartenenza e dopo almeno cinque anni di partecipazione al fondo pensione, gli aderenti alla previdenza integrativa potranno chiedere l’erogazione della prestazione finale.

La pensione integrativa nasce con lo scopo di affiancarsi a quella pubblica di base ed è per questo motivo che normalmente, quanto accumulato, viene erogato sotto forma di rendita vitalizia. Tuttavia, il sistema di previdenza complementare prevede la possibilità di scegliere tra tre diverse tipologie di erogazione della prestazione finale del fondo pensione:

  • 100% rendita;
  • fino al 50% in capitale e il restante in rendita;
  • 100% in capitale (tutto subito).

Gli aderenti hanno dunque la possibilità di scegliere la tipologia di erogazione della prestazione finale più in linea con le proprie esigenze. Vediamo quali sono le caratteristiche e i limiti di accesso a ognuna di queste.

Erogazione della prestazione finale sotto forma di rendita

Questa tipologia di erogazione prevede la conversione del capitale accumulato nel fondo pensione in una rendita (mensile/annuale) il cui ammontare viene calcolato applicando dei coefficienti di conversione che si basano sull’aspettativa di vita del beneficiario al momento della richiesta di erogazione della prestazione. Oltre a poter scegliere la classica rendita vitalizia immediata, che prevede il pagamento di una rendita finché l’aderente è in vita, in alternativa viene data la possibilità di scegliere anche altre tipologie di rendita:

  • Rendita vitalizia reversibile: la rendita viene erogata all’aderente finché questo è in vita e poi, al suo decesso, continuerà a essere erogata al beneficiario designato.
  • Rendita vitalizia certa temporanea: la rendita viene erogata all’aderente per un certo numero di anni previamente concordati (solitamente 5 o 10 anni) o, in caso di suo decesso, continua ad essere erogata fino allo scadere del periodo concordato ai beneficiari designati. Una volta superato il periodo “certo” prestabilito, la rendita continua ad essere erogata esclusivamente all’aderente se questo è in vita.
  • Rendita differita: la rendita viene erogata a partire da un momento successivo al pensionamento e stabilito dall’aderente. Posticipando il momento dell’erogazione, si stima che l’importo della rendita sarà maggiorato rispetto a quello che sarebbe stato previsto in caso di erogazione della rendita vitalizia.
  • Rendita controassicurata: viene corrisposta una rendita all’aderente e, al momento del suo decesso, il capitale residuo non ancora convertito in rendita viene erogato ai beneficiari indicati.
  • Rendita con maggiorazione Long Term Care: questa tipologia di rendita copre il rischio di non autosufficienza e prevede l’erogazione di una rendita maggiorata nel caso dell’avverarsi di questa condizione.

Erogazione della prestazione finale fino al 50% in capitale e il restante in rendita

In alternativa alla rendita, gli aderenti hanno la possibilità di richiedere l’erogazione di quanto accumulato nel fondo pensione fino al 50% in forma di capitale e il restante sotto forma di rendita. Questa tipologia di erogazione permette di ricevere una parte di quanto accumulato subito e il restante a rate.

Erogazione della prestazione finale in forma di capitale al 100%

Inoltre, nel caso in cui il capitale accumulato nei fondi pensione non sia di importo elevato, è possibile richiedere l’erogazione del 100% di quanto accumulato in capitale, dunque tutto subito al momento del pensionamento. Questa strada è percorribile qualora dalla conversione di almeno il 70% del montante accumulato nel fondo pensione si ottiene una rendita inferiore alla metà dell’assegno sociale erogato dall’INPS, che nel 2019 equivale a 458 euro per tredici mensilità.

La previdenza integrativa è uno strumento di risparmio flessibile che permette, anche nella fase finale, di scegliere la tipologia di erogazione più in linea con le proprie esigenze.

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