Flop Facebook: azioni legali contro Morgan Stanley

Raffaele Guerra

24 Maggio 2012 - 13:05

Flop Facebook: azioni legali contro Morgan Stanley

Facebook, il suo fondatore Mark Zuckerberg e le banche che hanno gestito il lancio del social network in borsa sono stati citati in giudizio da parte di alcuni azionisti scontenti per la performance dell’IPO.
La denuncia, depositata in un tribunale di Manhattan, sostiene che le cifre della crescita in versione rivista di Facebook non sono state rese accessibili a tutti gli investitori.

Da parte loro, i regolatori finanziari degli Stati Uniti hanno già dichiarato che per Morgan Stanley potrebbero esserci delle domande a cui rispondere in merito alla divulgazione delle informazioni.
Il primo sottoscrittore di Facebook ha comunque dichiarato di aver pienamente rispettato le regole.
L’azione legale sostiene, a sua volta, che gli imputati abbiano nascosto agli investitori, durante la fase di lancio, "una forte e significativa riduzione" delle previsioni di crescita dei ricavi.
Nel frattempo, le agenzie di stampa Reuters e AP hanno riferito che la commissione bancaria del Senato potrebbe esaminare la questione, ma sta ancora considerando le varie opzioni.

Questi ultimi sviluppi contribuiscono a far addensare nubi su una delle quotazioni sui listini di borsa più attese degli ultimi tempi.
Il lancio è stato comunque interrotto venerdì a causa di alcuni problemi tecnici che hanno riguardato il Nasdaq. Da allora, il prezzo delle azioni è crollato, fra le preoccupazioni che il marchio sia stato sopravvalutato.

Morgan Stanley nel mirino

Martedì, il principale regolatore finanziario del Massachusetts ha emesso un mandato di comparizione per Morgan Stanley nell’ambito di un’istruttoria per verificare se i suoi analisti abbiano divulgato o meno in maniera selettiva le previsioni di fatturato riviste per Facebook.

Ora, invece, un gruppo di investitori ha avviato una class-action relativa al fatto che i ricavi di Facebook sono stati rivisti al ribasso a causa di un aumento del numero di persone che utilizzano dispositivi mobili per le applicazioni e la connessione ai siti web.
Morgan Stanley, da parte sua, non ha ancora commentato l’ultima azione legale.

Martedì scorso, in risposta al mandato di comparizione emanato in Massachusetts, la società ha dichiarato di essere "in regola con tutte le normative vigenti" e di aver "effettuato per Facebook le stesse procedure che attuate per tutte le offerte pubbliche iniziali".

Nel frattempo, è intervenuta qualche buona notizia per il prezzo delle azioni di Facebook, che ha chiuso in aumento del 3,2% a 32 dollari per azione.
Le azioni erano quotate a 38 dollari l’una e avevano cominciato la discesa verso i 31 dollari nella giornata di martedì.

Tradotto da Raffaele Guerra per Forexinfo.it - Fonte: BBC News.

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