Proseguono negli Stati Uniti gli incontri/scontri tra Repubblicani e Democratici in materia di fiscal cliff, ma un accordo tarda ad arrivare e, visto che il 2013 si avvicina, è tempo di "fare qualcosa di più". Così, se da una parte si rischia l’impasse politico, dall’altra il Presidente Obama lancia una nuovissima campagna informativa che passa anche per Facebook.
Fiscal Cliff: i nodi difficili da sciogliere
I punti critici del discorso politico sul Fiscal Cliff sono essenzialmente due.
Da una parte, l’insistenza di Obama affinché vengano cancellate le agevolazioni fiscali sulle fasce di reddito più alte, in modo che il sistema fiscale diventi più equo e bilanciato anche per il ceto medio.
Dall’altra parte, invece, la risposta Repubblicana sostiene che alzare le tasse sulle fasce più alte abbia effetti considerevoli sulla crescita economica e che, come principio di ogni altro accordo fiscale, bisognerà alzare il limite del debito.
La campagna di Obama
E’ così che in perfetto stile campagna elettorale, l’Amministrazione Obama annuncia per questa settimana una serie di eventi ed incontri del Presidente con imprese ed elettorato affinché venga esercitata maggiore pressione anche dall’opinione pubblica sul Congresso: obiettivo principale è quello di trovare un accordo sul fiscal cliff.
C’è bisogno di portare avanti questa "campagna" perché il rischio maggiore, spiega il Washington Post è che tra Repubblicani e Democratici si giunga ad un impasse politico che rischia di danneggiare solo ed esclusivamente l’economia statunitense.
La nuova mobilitazione di Obama in stile campagna elettorale è un gesto significativo delle sue intenzioni sul fronte fiscale, per compiere grandi cambiamenti c’è bisogno di consenso, ha detto il Presidente USA durante una conferenza: "Washington non si può cambiare dall’interno, ma soltanto dall’esterno".
Così la campagna informativa sul fiscal cliff di Obama passa anche per i social network; su Facebook, alla pagina Barack Obama, c’è in evidenza la notizia:
"Condividi affinché tutti sappiano: se il Congresso non riesce ad agire entro la fine dell’anno, le tasse aumenteranno automaticamente per ogni famiglia Americana".
Alla Casa Bianca, Obama ha già incontrato i rappresentati di alcune piccole imprese e incontrerà anche i rappresentati dei colossi più grandi, ma ora la sua "campagna" è rivolta al ceto medio, ovvero la classe di reddito che sarebbe maggiormente colpita dagli effetti del fiscal cliff se il Congresso non riuscisse a giungere ad un accordo.
La risposta Repubblicana
La leadership Repubblicana, invece, critica duramente l’approccio di Obama, dichiarando che il Presidente stia concentrando le proprie attenzioni sulle questioni sbagliate, "la campagna elettorale è finita", reclama la parte di Romney, e il Presidente dovrebbe concentrarsi ad assicurare al proprio elettorato che il Governo stia facendo il possibile per trovare il giusto compromesso ed evitare l’impressionante stretta fiscale che colpirebbe duramente anche le classi più agiate e, di riflesso, spingerebbe verso il basso la ripresa dell’intera economia degli Stati Uniti.
La "strategia" Repubblicana nei confronti del fiscal cliff è fatta di argomentazioni riguardo agli effetti che l’aumento delle tasse avrebbe sulle imprese e sulla ripresa economica ancora molto precaria.
La critica
Certamente non è immune da critica la campagna Obama, c’è chi sostiene che non sia sufficiente postare una foto su Facebook per risolvere i gravi problemi economici della prima potenza mondiale, ma comunque si decida di vederla, la situazione è tutt’altro che rosea per l’economia statunitense. Il tempo per l’America stringe e il precipizio fiscale rischia di diventare sempre più profondo e pericoloso.
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