Finanziamento pubblico ai partiti: la Camera approva l’abolizione. Ecco novità e tempi

Marta Panicucci

20 Febbraio 2014 - 14:12

La Camera ha approvato il decreto per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Ecco le novità introdotte dal decreto e i tempi per l’applicazione

Finanziamento pubblico ai partiti: la Camera approva l’abolizione. Ecco novità e tempi

E’ legge il decreto che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti. La Camera ha dato questa mattina il via libera definitivo per la conversione in legge del decreto che abolisce il tanto discusso finanziamento pubblico ai partiti politici. Al suo posto, a partire dal 2014, chiunque avrà la facoltà di destinare ai partiti la quota del 2 per mille del proprio reddito pro-capite soggetto all’Irpef.

Alla Camera sono stati discussi ed approvati gli stessi emendamenti proposti al Senato, nessuna modifica quindi dal testo uscito da Palazzo Madama il 12 febbraio scorso.

Il voto
Oggi i voti contrari sono stati espressi da Sinistra ecologia libertà, Lega ma anche dal Movimento cinque stelle, che ritiene il provvedimento ancora troppo generoso nei confronti dei partiti e che ha protestato in Aula esponendo dei cartelli critici. Il gruppo di Fratelli d’Italia ha optato per l’astensione, i deputati del Psi non hanno partecipato al voto.

Favorevoli il Partito Democratico il Nuovo Centrodestra di Alfano e Scelta Civica che alla vigilia aveva dichiarato: “è un cambiamento rilevante che cerca con coraggio e in forma apparentemente paradossale di attribuire alla libera volontà dei cittadini il sostegno diretto alle proprie scelte politiche. È un sfida temeraria, che pone al centro la priorità della democrazia interna e la trasparenza dei partiti come auspicato molto anni fa da Aldo Moro. Per tale motivo voteremo Sì al provvedimento”.

Abolizione finanziamento, i tempi
La legge approvata oggi abolisce il finanziamento pubblico ai partiti, ma come sappiamo, non da subito. I partiti italiani continueranno a ricevere finanziamenti, anche se in forma ridotta, fino al 2017. Questi i tempi dell’entrata a regime della riforma:

  • nel 2014 meno 25% di finanziamenti;
  • nel 2015 meno 50% di finanziamenti;
  • nel 2016 meno 75% di finanziamenti;
  • nel 2017 nessun finanziamento.

Altre novità
Nel decreto per l’abolizione del finanziamento pubblico erano inseriti anche altri emendamenti tra i quali la possibilità di versare il 2 per mille del proprio reddito pro capite soggetto all’Irpef ad un partito politico.

Rispetto alla prima versione del testo, al Senato è stata tolta l’esenzione dall’Imu per le sedi dei partiti, sono state cancellate le agevolazioni per le scuole di formazione politica e il tetto per le donazioni private è sceso da 300mila a 100mila euro. Via libera infine, anche all’istituzione della cassa integrazione per i dipendenti dei partiti che perderanno il posto a causa delle ristrutturazioni.

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