Fiat pubblica una nota con la quale informa sui dati previsti per il 2014. Le precisazioni da parte di Fiat arrivano in seguito alla richiesta della Consob di avere maggiori informazioni in materia di obiettivi 2014, cash flow 2014, merito di credito, accesso alle risorse finanziarie di Chrysler Group Llcc e riorganizzazione societaria. A far intervenire la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa è stato il taglio di rating a B1 da parte di Moody’s lo scorso 11 febbraio.
Già questa mattina Fiat aveva pubblicato una nota in risposta alla Consob che voleva maggiori informazioni sulla nuova holding. Le limitazioni riscontrate da Fiat nell’accesso alle risorse finanziarie di Chrysler sono tipiche "delle operazioni di finanziamento sui mercati statunitensi". (qui per leggere l'intero articolo)
Previsioni consuntivo 2014
Fiat prevede di chiudere il 2014 con ricavi in crescita del 7% rispetto al consuntivo 2013 a ’’circa 93 miliardi di euro’’. L’obiettivo di indebitamento netto industriale per il 2014 è compreso tra i 9,18 ed i 10,3 miliardi, mentre, quanto a risorse finanziarie, ’’il Gruppo si attende che i fabbisogni per gli investimenti previsti nel 2014 siano più che coperti dalle risorse generate dalla gestione, al lordo degli interessi’’, il tutto, ’’prescindendo dall’operazione di riacquisto delle quote di minoranza in Chrysler precedentemente detenute da Veba’’.
Taglio rating
Per quanto riguarda il taglio di rating da parte di Moody’s annunciato la scorsa settimana Fiat precisa che ’’non sorge alcun obbligo di rimborso anticipato dell’indebitamento esistente, né si è registrato alcun aumento del costo dell’indebitamento, ad eccezione del marginale incremento della ’commitment fee’ su una linea di credito revolving sindacata di Fiat per 2,1 miliardi di euro, attualmente non utilizzata’’.
Il Lingotto segnala poi un ’’obiettivo in materia di Ebitda in crescita, coerentemente con il target di trading profit e l’incremento degli ammortamenti’. Il saldo atteso tra le risorse generate dalla gestione e gli investimenti del periodo evidenzia un ’assorbimento di cassa compreso tra 0,1 e 0,6 miliardi di euro’’, escludendo il riacquisto delle quote Chrysler da Veba, che ’’ha comportato un esborso di circa 2,7 miliardi, nonché l’effetto negativo per circa 0,3 miliardi di euro relativo al consolidamento del debito’’.
Vincoli
La Fiat informa che l’operazione di acquisizione Chrysler porta con sé dei vincoli strettamente legati alle regole dei mercati statunitensi. Tra, ricorda Fiat ’’un tetto alla distribuzione di dividendi’’ pari al 50% degli utili netti accumulati a partire dal 1 gennaio 2012, in aggiunta ad una distribuzione una tantum di 500 milioni di dollari Usa, a condizione che la liquidità di Chrysler ’’ecceda una soglia minima di 3 miliardi di dollari Usa’’, soglia che ’’a fine 2013 ammontava a 14,7 miliardi, e che, secondo il Lingotto, ’’non avrà impatto sulla capacità di Chrysler di effettuare distribuzioni’’.
Non ci sono invece limitazioni per i ’’finanziamenti intercompany di Chrysler’’, salvo i limiti imposti dalla disciplina sulle operazioni con parte correlate.
Sede fiscale a Londra
Nella nota c’è spazio anche per affrontare il tema dello spostamento della sede legale a Londra, operazione che ha fatto gridare molti al tentativo di sottrarsi al fisco italiano.
Fiat invece assicura che la residenza ai fini fiscali nel Regno Unito non comporta "effetti significativi sul carico fiscale del Gruppo. Le società industriali del Gruppo, incluse quelle che hanno sede in Italia - spiega Fiat nella nota destinata alla Consob - continueranno ad essere soggette ad imposizione fiscale nei vari Paesi in cui operano.
"Il reddito tassabile della società holding riveste scarsissima importanza rispetto alla posizione fiscale dell’intero Gruppo, in ragione della natura delle attività della holding".
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