Al via il nuovo sistema di fatturazione elettronica tra privati
Quali novità per la fatturazione elettronica tra privati? Agenzia delle Entrate e AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) hanno diramato un comunicato congiunto con il quale annunciano l’integrazione del tracciato fattura PA per poter garantire la veicolazione mediante il sistema SdI delle fatture elettroniche tra private, rendendo così più facile l’emissione e la gestione delle fatture elettroniche sia verso gli enti della pubblica amministrazione, sia verso i clienti privati, attraverso un tracciato omogeneo (XML) da trasmettere mediante il Sistema di Interscambio.
Le nuove specifiche fornite dal Fisco anticipano di pochi giorni l’avvio del regime dei nuovi controlli sui tracciati XML, che SdI realizzerà dal 1 dicembre 2016, e che nel caso in cui non siano positivamente superati, determineranno il rifiuto della fattura. È inoltre attuata la messa a disposizione del sistema di interscambio nei confronti dei soggetti passivi di imposta, che a partire dal prossimo 1 gennaio 2017 potranno avvalersene per poter trasmettere e ricevere le fatture elettroniche, o eventuali variazioni, relativamente alle transazioni che sono state poste in essere tra soggetti residenti all’interno del territorio dello Stato.
I benefici sono sicuramente notevoli. L’eventuale veicolazione delle fatture attive, e la ricezione delle passive, in formato XML mediante SdI, consentirà infatti ai contribuenti di poter gestire in maniera più agevole la necessità di comunicare trimestralmente i dati. Utilizzando lo SdI, in altri termini, le fatture trasmesse verranno direttamente acquisite dal fisco, sgravando di adempimenti l’utente. In aggiunta a ciò, con questo sistema l’emittente avrà la certezza dell’avvenuta consegna al destinatario e della corretta ricezione della fattura.
Ad ogni modo, non mancano le differenze rispetto a quel che avviene con le fatture emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione, per le quali vanno utilizzati i codici ufficio che risultano dall’indice IPA; se infatti si intende inviare una fattura a un privato, non già censito all’interno del sistema di interscambio, poichè fornitore della PA e utilizzare di un canel di trasmissione riconosciuto, è sufficiente indicare l’indirizzo PEC di cui lo stesso è titolare.
Diventerà pertanto un onere dell’emittente avere a disposizione l’indirizzo di posta elettronica certificata, cercando tra gli indirizzi presenti all’interno di Inipec, o preoccupandosi di ottenere l’indirizzo PEC a cui inviare le proprie fatture, in sede di conclusione del contratto. Infine, ricordiamo come per la veicolazione corretta tramite SdI, anche la fattura trasmessa tra privati deve essere firmata elettronicamente con un certificato qualificato, o con formato XAdES con certificato di firma CA Agenzia delle Entrate.
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