La fattura telematica diventa obbligatoria da gennaio 2017: ecco per chi, e in che modo.
Stando a quanto contenuto all’interno del Def 2016, la fattura telematica rappresenterà una scelta obbligata a partire dal primo gennaio 2017, data a partire dalla quale "i contribuenti che decideranno di avvalersi delle procedure automatizzate di fatturazione o di registrazione dei corrispettivi benefi ceranno di importanti semplificazioni negli adempimenti fiscali".
Tuttavia, il Def aggiunge che, con un decreto correttivo, si intende rendere obbligatorio, per i soggetti che non opteranno per la fatturazione elettronica, l’invio telematico all’Agenzia delle entrate tutti i dati contenuti nelle fatture, a fronte dell’eliminazione "della quasi totalità degli onerosi adempimenti dichiarativi che gravano sulle imprese".
In aggiunta a ciò, nel documento, nel suo capitolo interamente dedicato al contrasto all’evasione fiscale, pone in calendario per l’esercizio in corso l’introduzione di alcune nuove regole che puntano a definire una metodologia stabile e imparziale di rilevazione, calcolo e pubblicazione dei risultati delle strategie di contrasto all’evasione fiscale.
Dunque, per la prima volta, nel calcolo della stima dell’evasione ci sarà lo scorporo tra il recupero di somme dichiarate e non versate e della correzione di errori nella liquidazione sulla base delle dichiarazioni. In maniera più specifica, la nuova disciplina introdotta all’interno del documento conterrà alcune importanti novità, a cominciare dalla predisposizione di una stima in termini di tax gap (ossia il divario tra le imposte e i contributi effettivamente versati e il gettito che invece sarebbe stato acquisito in un regime di perfetto adempimento) per tutte le principali imposte.
Ancora, tra le novità figura l’obbligo di dare separata evidenza del recupero di somme dichiarate e non versate e della correzione di errori nella liquidazione sulla base delle dichiarazioni, e ulteriormente la distinzione, ove possibile, del recupero di gettito fiscale e contributivo attribuibile alla maggiore propensione all’adempimento da parte dei contribuenti. Infine, presente anche la previsione dell’istituzione di una commissione di esperti con il compito di predisporre metodologie e valutazioni per il monitoraggio e l’analisi dell’attività di contrasto e di prevenzione dell’evasione.
Ogni anno, il governo assume inoltre l’impegno di di presentare - unitamente alla nota di aggiornamento del Def - un rapporto sui risultati conseguiti in termini di contrasto all’evasione e le nuove strategie programmate. Si ricorda infine che come per il precedente documento, anche per il Def 2016 il governo riprende il riordino delle spese fiscali, con un’operazione annuale di riordino che "di riordino delle spese fiscali
si collocherà temporalmente nella Nota di aggiornamento al Def sotto forma di indirizzi
programmatici che – una volta approvata la Nota dal Parlamento mediante apposita risoluzione – diventeranno vincolanti per il Governo ai fini della predisposizione della manovra di bilancio".
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