Facebook ti chiederà se hai i sintomi del coronavirus

Mario D’Angelo

20/04/2020

11/05/2021 - 14:45

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Zuckerberg annuncia «Data for Good», un programma per tracciare i contatti dei potenziali positivi al coronavirus

Facebook ti chiederà se hai i sintomi del coronavirus

Con un editoriale sul Washington Post e un post sul suo social network, Mark Zuckerberg ha annunciato gli sforzi di Facebook per tracciare il coronavirus. Il gigante blu è l’ultimo dei colossi tech statunitensi a unirsi nella battaglia all’epidemia, sollevando pesanti dubbi sulla privacy degli utenti.

Coronavirus, Facebook traccerà i potenziali positivi

Nel suo post, il CEO di Facebook ha comunicato i risultati di una sperimentazione negli Stati Uniti per il tracciamento dei contatti dei potenziali malati di COVID-19. Il sistema è semplice: un breve sondaggio volontario in cui si chiede se si hanno sintomi come febbre, tosse, perdita dell’olfatto o mancanza di respiro.

Facebook, ha spiegato Zuckerberg, ha avuto accesso ai dati solo in forma aggregata, in modo da realizzare delle mappe interattive. I ricercatori Facebook “stanno ricevendo circa 1 milione di risposte alla settimana negli USA e i risultati sono promettenti”, ha detto il CEO. Secondo gli ultimi dati, ad esempio, nei sobborghi di New York quasi il 3% degli utenti avrebbe manifestato sintomi assimilabili alla COVID-19.

Già da questa settimana, questi sondaggi saranno proposti agli utenti Facebook del resto del mondo. “Questo ci consentirà di espandere le mappe dei sintomi per fornire dati regione per regione in quasi tutti i paesi del mondo in cui opera Facebook”.

Il nome del programma è “Data for Good”, un nome che mira a ribaltare la cattiva reputazione di Facebook nell’uso dei dati personali degli utenti.

La proposta arriva mentre vari governi di tutto il mondo stanno individuando il modo migliore di tracciare i contatti dei potenziali infetti. L’Italia ha da poco scelto la sua app, Immuni, sviluppata dal creatore di Live Quiz.

Dopo l’entusiasmo iniziale, la politica ha avuto qualche ripensamento, e gli stessi componenti del governo hanno manifestato l’intenzione di sottoporre la scelta dell’applicazione a un voto in Parlamento. Il tempismo gioca decisamente a favore di Facebook, dato che la task force del governo sono già avvezze all’uso dei social network per raccogliere grandi quantità di dati sui cittadini italiani.

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