Per pagare i debiti degli Stati il Fondo Monetario Internazionale ha invitato i paesi in difficoltà a ricorrere a prelievi forzosi sui contribuenti. Ecco il rischio per l’Italia
Un prelievo forzoso su fondi pensione e assicurazioni sulla vita: sarebbe questa la soluzione indicata dal Fmi per aiutare gli Stati a ripagare il proprio debito.
Die Welt
A diffondere la notizia del prelievo forzoso e lanciare l’allarme è stato il quotidiano Die Welt titolando: "Il Fondo Monetario Internazionale prepara nuove forme di espropriazione del risparmio". L’articolo del quotidiano tedesco si riferisce ad un rapporto del Fmi in cui si torna ad affrontare il problema dei debiti sovrani dei paesi dell’Unione e delle vie che potrebbero portare alla loro ristrutturazione.
Secondo il Die Welt il rapporto del Fmi invita i Paesi maggiormente indebitati a obbligare i risparmiatori privati a collaborare alla ristrutturazione del debito pubblico espropriando loro parte dei risparmi.
Polizze vita e fondi pensione
"Un piano del Fondo monetario internazionale - spiega il giornale tedesco - prevede che in futuro la riorganizzazione dei debiti sarà più rapida e applicata in maniera più radicale. A essere colpiti in primo luogo saranno i detentori di assicurazioni sulla vita e i fondi pensione. Il punto fondamentale è che sarà applicata una manovra più flessibile. Questo potrebbe sembrare una buona cosa, ma la conseguenza sarà che in futuro i creditori dovranno collaborare. In Europa questi creditori sono essenzialmente detentori di polizze di assicurazione sulla vita e altre forme di fondi pensione.”
Il prelievo forzoso, indicato dal Fmi per ripagare il debito pubblico, potrebbe quindi ricadere in primis su polizze di assicurazione sulla vita e fondi pensione.
Chi rischia?
Per mettere in pratica il prelievo forzoso, il presupposto di base sarebbe la non sostenibilità del debito. A questo riguardo il Fmi non ha fornito chiare indicazioni sugli Stati che dovrebbero espropriare il risparmio privato dei cittadini. Ma gli analisti di Société Générale elencano i tre ingredienti che portano alla non sostenibilità del debito pubblico: alto grado di indebitamento, bassa crescita e bassa inflazione.
In sostanza paesi come l’Italia, ma anche Spagna, Grecia e Portogallo sarebbe i primi a ricorrere al prelievo forzoso. L’articolo del Die Welt consiglia quindi agli investitori di questi Stati di preferire, per i propri investimenti, obbligazioni di società private e banche, meno soggette al rischio del prelievo forzoso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA