USA e rialzo dei tassi: continuano i pareri discordanti dei membri Fed

Lorenzo Monti

14 Ottobre 2015 - 11:15

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Nella giornata di ieri hanno parlato alcuni membri del FOMC riguardo il tanto atteso rialzo dei tassi d’interesse. I punti di vista sono diametralmente opposti.

USA e rialzo dei tassi: continuano i pareri discordanti dei membri Fed

In attesa del meeting sulla politica monetaria USA che si terrà la prossima settimana, sono state diverse le opinioni dei membri FED riguardo il possibile rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti.

Dai discorsi tenuti dai funzionari della Banca Centrale si evince un quadro che prevede opinioni discordanti tra“ falchi” e “colombe”, cioè tra chi preferirebbe una politica monetaria più stringente e chi invece reputa saggio mantenere la politica accomodante degli ultimi anni.

Il rialzo dei tassi d’interesse da parte della FED sembrava scontato per il mese di settembre, ma le difficoltà della Cina e la recessione di Paesi Emergenti quali Brasile e Russia hanno spinto il Board presieduto da Janet Yellen ad attendere periodi migliori per aumentare i tassi.

Falchi: James Bullard a favore di un rialzo dei tassi

James Bullard, Presidente della FED di St. Louis, è conosciuto per essere sostenitore di politiche monetarie mai troppo accomodanti.

Bullard era infatti favorevole ad un rialzo dei tassi già in occasione del meeting del 16 e 17 settembre scorsi, che decretò un nulla di fatto a riguardo.
Secondo il banchiere, in un discorso tenuto ieri a Washington, la FED dovrebbe “aumentare gradualmente il costo del denaro poiché gli obbiettivi prefissati con l’allentamento monetario ancora in atto sono stati raggiunti”. Il mantenimento dei tassi nel range dello 0-0,25% non sarebbe quindi giustificato dai dati economici degli USA.

Bullard diventerà membro votante del FOMC nel 2016, ed il suo voto potrebbe quindi pesare nelle decisioni di politica monetaria USA.

Colombe: parlano Tarullo e Brainard

Daniel Tarullo, membro del comitato di politica monetaria della FED, ah affermato:

Credo che, in base a come l’economia potrebbe muoversi, rialzare i tassi di interesse non sara’ appropriato nei prossimi mesi. Un prematuro aumento dei tassi potrebbe essere più difficile da gestire dell’aspettare un po’ di più per farlo.

Secondo Tarullo la Federal Reserve dovrebbe aspettare che l’inflazione americana aumenti concretamente verso il 2% prima di procedere ad un rialzo dei tassi.

Lael Brainard, membro della FED, ha spiegato in un discorso tenuto alla National Association for Business Economics che l’economia USA rischia una contrazione della crescita, auspicando che la FED alzi i tassi solo nel momento in cui l’inflazione sarà definitivamente ripartita.

La Presidente Yellen su questo punto si è detta fiduciosa che l’inflazione ripartirà grazie ai dati incoraggianti sul mercato del lavoro, ma la Brainard crede che

“il miglioramento del mercato del lavoro non sia una statistica sufficiente per giudicare le prospettive per l’inflazione”.

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