Eurogruppo, Grecia: slitta il prestito da €2 miliardi, tensioni sui pignoramenti

Flavia Provenzani

09/11/2015

L’Eurogruppo rifiuterà l’erogazione della tranche del prestito alla Grecia di 2 miliardi di euro prevista per oggi. Pesano le distanze sul sistema di pagamento dei debiti dei cittadini.

Eurogruppo, Grecia: slitta il prestito da €2 miliardi, tensioni sui pignoramenti

L’Eurogruppo non sbloccherà la tranche da 2 miliardi di euro prevista dal piano di prestiti alla Grecia nella giornata di lunedì, dopo il mancato raggiungimento nel fine settimana di una linea comune sulle riforme tra il Governo greco e i creditori a seguito dell’approvazione del Parlamento del nuovo piano di riforme.
Le parti rimangono divise sulla problematica dei mutui immobiliari e la gestione dei ritardi dei pagamenti.

Grecia, slitta il prestito da 2 miliardi: pesa il disaccordo sul mercato del credito

I creditori della Grecia - l’Unione europea, la Banca centrale europea, il Fondo europeo di stabilità, e il Fondo monetario internazionale - vogliono abbassare il livello di protezione in base al quale i proprietari di case che non pagano il mutuo vengono esposti al sequestro dell’immobile.

Questi, inoltre, vogliono stringere i parametri perrimborso degli arretrati al Tesoro greco. Secondo il regime, i greci posso rimborsare il proprio debito verso lo Stato in 100 diversi pagamenti.

I creditori chiedono che, quando un cittadino manca un pagamento, venga espulso dal sistema di rateizzazione, mentre il governo greco combatte per un periodo di “grazia” di 25 giorni.

Le problematiche hanno un aspetto simbolico per entrambe le parti.

Per i creditori, i pignoramenti fanno parte di uno sforzo per risolvere i problemi sul mercato del credito, che sono una delle principali ragioni della debolezza del settore bancario nell’economia ellenica. Un recente rapporto della BCE ha valutato a 107 miliardi di euro le quantità di crediti non rimborsati.

Il sistema a 100 rate ha l’obiettivo di migliorare le entrate dello Stato greco, dopo anni di disorganizzazione amministrativa e fiscale. Secondo le autorità greche, cittadini e imprese devono 72 miliardi di euro in fondi statali e pensione.

Ma il governo greco ripete che le richieste dei creditori siano socialmente insostenibili.

"Siamo impegnati nell’attuare un programma completo e credibile",

commenta un funzionario del governo greco.
"Ma abbiamo bisogno di stabilità politica. E il presupposto per la stabilità politica è la coesione sociale".

"Il programma non sarà valido se non terrà in considerazione il livello di tolleranza"

I sequestri causerebbero dei disordini sociali e potrebbero aumentare il consenso verso il partito neo-nazista Alba Dorata.

Il funzionario ha inoltre sottolineato le banche greche continuano ad opporti alle aste delle case sequestrate, poiché avrebbero un impatto negativo sui prezzi di mercato e sulle attività delle banche.
Anche se i personaggi impegnati nella ricerca di un punto comune tra Grecia e UE continuano a confrontarsi, a Bruxelles cresce l’impazienza.

Con il ritardo della tranche da € 2 miliardi e punti focali ancora irrisolti, il programma arriva a registrare 3 settimane di ritardo, ritardando conseguentemente la calendarizzazione di altri processi, come ad esempio la prima revisione del piano di salvataggio e la ricapitalizzazione delle banche.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it