Il cambio euro-sterlina abbatte i massimi stabiliti dopo la Brexit e si avvicina a livelli di prezzo visti per l’ultima volta nel 2011: questa settimana cruciale in vista di una loro possibile rottura.
Il cambio euro-sterlina prosegue il suo cammino al rialzo durante la settimana di ferragosto, mettendo in piedi l’ottavo giorno consecutivo di risalita e superando quota 0,87.
Solo durante i primi giorni di agosto EUR/GBP si aggirava tra lo 0,83 e lo 0,84, prima dello sprint causato dalle difficoltà della BoE nel suo programma di acquisto titoli della scorsa settimana e, allo stesso tempo, dal rafforzamento della valuta comunitaria.
L’euro infatti si dirige verso quota 1,13 contro il dollaro e si rafforza contro la maggior parte delle altre valute, portando così il cambio euro-sterlina ad abbattere il massimo stabilito nel post-Brexit, pronto a registrare nuovi record.
Con un’analisi di lungo periodo e con un occhio agli eventi di questa settimana cerchiamo di capire fino a dove può spingersi EUR/GBP.
Forex, euro-sterlina in un’ottica di lungo periodo: target 0,885?
Il cambio euro-sterlina segna il massimo di giornata a 0,872 in attesa dei dati sull’inflazione di luglio, proseguendo il suo cammino al rialzo ripreso con convinzione durante il mese di agosto, come osservabile dal seguente grafico giornaliero:
La quotazione si è allontanata dalla trendline positiva e dalle medie mobili, rompendo il massimo stabilito a 0.862 il 6 luglio e non trovando apparentemente nessun motivo per fermarsi.
Dopo il taglio dei tassi di interesse della BoE e la messa in piedi del suo programma di acquisto titoli era facile aspettarsi un periodo difficile per la valuta inglese.
Il discutibile operato di Carney e del suo staff, con il target fallito la scorsa settimana, ha tuttavia peggiorato le cose, con la fiducia nei confronti della banca centrale del Regno Unito in netto calo.
Proprio durante la giornata di oggi è attesa la nuova offerta di titoli da parte della BoE, mentre sul fronte macroeconomico sono in arrivo i dati sull’inflazione e sull’indice dei salari. La settimana vedrà poi l’aggiornamento sui sussidi di disoccupazione mercoledì e sulle vendite al dettaglio giovedì, come osservabile dal nostro calendario economico.
Con l’arrivo di dati così importanti che descriveranno con maggiore efficacia le conseguenze britanniche del post Brexit è difficile esprimersi sui movimenti relativi al brevissimo periodo, motivo per il quale è necessario allargare l’orizzonte temporale di riferimento.
Il trend di breve ma anche di lungo periodo di euro-sterlina è positivo, con l’ottimo stato di salute della valuta comunitaria che favorisce il movimento di rialzo come poche volte è accaduto negli ultimi mesi.
Guardando al seguente grafico mensile è possibile osservare l’andamento di EUR/GBP dal 2008:
Prendendo in considerazione il trend (ribassista) di lungo periodo, il suo minimo e il suo massimo, è possibile disegnare dei ritracciamenti di Fibonacci molto interessanti.
La quotazione è ora proprio in corrispondenza del 61.8 di Fibonacci, inserita in un trend rialzista che ha avuto origine alla fine dello scorso anno e che è ovviamente culminato con le ultime tre candele, ovvero i mesi post-Brexit.
Attorno a questo livello troviamo i massimi stabiliti nel 2013, fino a quota 0,88, dopo i quali bisogna tornare indietro nel 2011 per avere dei movimenti di riferimento.
In un’ottica di prosecuzione del rialzo, quindi, il primo target sarebbe il raggiungimento di 0,885, livello di resistenza che, una volta abbattuto, darebbe il via al raggiungimento della zona di accumulazione che arriva fino a 0,914, ovvero tutta la fascia di massimi toccati tra il 2009 e il 2011.
Gli ostacoli per euro-sterlina sono quindi vicini e il loro test sarà ben rappresentativo delle intenzioni del cambio, che potrebbe quindi continuare il suo inarrestabile incedere verso nuovi massimi.
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