Euro-sterlina ai massimi di 3 anni: dati macro e BoE pesano nel post-Brexit

Matteo Bienna

06/07/2016

Il cambio euro-sterlina accelera al rialzo verso i massimi degli ultimi 3 anni: i timori esplicitati dalla Bank of England e gli ultimi dati condannano il Regno Unito post-Brexit.

Euro-sterlina ai massimi di 3 anni: dati macro e BoE pesano nel post-Brexit

Il cambio euro-sterlina torna protagonista con il nuovo crollo del pound inglese. La quotazione raggiunge lo 0.862 e si avvicina ai massimi dell’agosto 2013, proseguendo il rialzo che viaggia ininterrotto dall’immediato post-Brexit.

Il dato di ieri sull’indice dei direttori degli acquisti del settore terziario ha mostrato un netto calo attestandosi sotto le aspettative degli analisti, segnale che già nel mese di giugno il paese ha sofferto economicamente l’avvicinarsi del referendum.

La Bank of England sta inoltre andando incontro alle banche inglesi e l’ultima uscita di Carney, dopo aver affermato che ci sarà un futuro taglio dei tassi di interesse, parla a chiare lettere di un rallentamento materiale dell’economia britannica.

Gli effetti della Brexit sembrano insomma tornati a prendere piede nel Regno Unito e nel resto dei mercati, dove i beni rifugio riprendono il loro processo di apprezzamento. Vediamo in questo scenario quali possono essere i target ai quali punta il cambio euro-sterlina, al via verso un rialzo che non sembra prossimo al compimento.

Forex, euro-sterlina in netto rialzo: un movimento destinato a durare?

Il cambio euro-sterlina continua a rappresentare un valido termometro per comprendere lo stato dell’economia britannica nei confronti di quella dell’Eurozona, all’indomani della Brexit.

La banca centrale inglese si è impegnata nel fornire 150 miliardi di sterline alle proprie banche e le ultime parole del suo governatore Carney sembrano arrendevoli rispetto a ciò che attende il paese:

“È evidente che diversi rischi si stanno consolidando. Mantenere la stabilità finanziaria nel Regno Unito si preannuncia come una sfida. La prospettiva è di un rallentamento concreto dell’economia del nostro paese.”

Alle preoccupazioni esplicitate dal governatore della BoE si è poi accompagnata, durante la giornata di ieri, la pubblicazione del dato di giugno sui direttori degli acquisti del settore terziario.

L’indice è risultato sotto le aspettative (52,7) e inferiore al dato precedente (53,5) attestandosi a 52,3. Iniziano quindi ad arrivare i primi dati che mostreranno l’effetto che l’avvicinarsi e l’arrivo della Brexit hanno causato all’economia reale inglese, con il rischio che aumentino le preoccupazioni e i timori già diffusi nei mercati.

Le conseguenze scaturite da questi ultimi eventi si sono riversate completamente sul cambio euro-sterlina, come risulta chiaro guardando il rialzo nel seguente grafico giornaliero:

L’ascesa di EUR/GBP, al di là di un paio di giorni di lieve ritracciamento, è proseguita senza sosta dopo i risultati del referendum britannico, portando la quotazione a salire fino a 0,86 dallo 0,75 di partenza del pre-Brexit.

A livello di grafico daily il movimento non permette di avere punti di riferimento e, al fine di cogliere le possibili e ulteriori proiezioni al rialzo, è necessario guardare al seguente grafico settimanale:

Prendendo in considerazione l’andamento del cambio negli ultimi quattro anni è possibile osservare come il livello di prezzo raggiunto con i massimi di oggi, prima della fase di ritracciamento avvenuta all’apertura dei mercati europei, sta andando verso le zone frequentate da EUR/GBP nella prima metà del 2013.

Il cambio si è fermato nella zona che precede la resistenza a 0,865, che rimane il prossimo target per una ripresa del rialzo. Successivamente dovrà poi affrontare la zona di accumulazione attorno a quota 0,870 che si protrae fino a 0,877, livello al quale verrebbero eguagliati i massimi del 2013.

Le ambizioni rialziste di euro-sterlina non sembrano destinate ad esaurirsi nel breve termine. Le difficoltà che il governatore della BoE ha anticipato per i prossimi mesi rischiano di condizionare l’andamento di medio/lungo termine del cambio, le cui prospettive sembrano ad oggi destinate verso un’unica direzione.

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