Euro: eliminare le monete da 1 e 2 centesimi? In Finlandia e Olanda è già realtà

Federica Agostini

22 Maggio 2013 - 15:01

Euro: eliminare le monete da 1 e 2 centesimi? In Finlandia e Olanda è già realtà

Cercate nelle tasche, nei portafogli, nelle borsette, nei posacenere delle auto o nelle case di qualsiasi cittadino dell’Eurozona: troverete significative manciate di piccole monete di rame e ferro color marrone: sono le monete da 1 e da 2 centesimi di euro.

Incredibile, ma queste monete costano più di quanto valgono, hanno un potere d’acquisto insignificante (anche se le poste tedesche vendono un francobollo da 0.03€) e tendono ad accumularsi con estrema facilità negli angoli più remoti.

Dunque, è ragionevole chiedere, perché non ce ne liberiamo?

È questo ciò che ha modestamente proposto la Commissione Europea la scorsa settimana, ma la risposta è stato un deciso Nein dalla Germania, con Jens Weidmann, presidente della Bundesbank che si è opposto al cambiamento.

Secondo quanto rilevato dalla commissione, i 46 miliardi di monete da 1 e 2 centesimi coniate dal 2002 rappresentano circa 137 monete per persona nell’Eurozona e, secondo le stime cumulative, questi "depositi di rame" che ognuno di noi accumula ammontano almeno a 1.4 miliardi di Euro.

Nessuno tratta i centesimi come "di valore" (nemmeno i cumuli di ramini dimenticati in tasche e vasetti) e per questa scarsa circolazione, la domanda di nuovo conio è sempre attiva. D’altra parte, si ritiene che l’abolizione dei centesimi porterebbe i commercianti ad arrotondare i prezzi per eccesso, e non per difetto spingendo così l’inflazione al rialzo.

La Germania dice Nein

Nel week-end, Weidmann ha fatto un passo in avanti parlando alla Bild, il giornale tedesco più grande per circolazione:

C’è il desiderio tra la popolazione tedesca di mantenere le piccole monete. Personalmente non posso far altro che aderire a questa opinione.

Inoltre, ha poi spiegato, questa decisione proviene dai ministri delle finanze dell’UE, non dalle banche centrali.

Un’associazione di carità per l’educazione infantile tedesca ha detto alla stampa che eliminando i centesimi teme di perdere centinaia di migliaia di Euro di quelle donazioni fatte proprio di centesimi che rappresenterebbero un quarto del denaro ricevuto ogni anno.

Olanda e Finlandia: una realtà senza "ramini"

Tornando a Bruxelles, la Commissione ritiene che la partita con l’opposizione sia ancora aperta e che eliminare i "ramini" sia solo una delle opzioni possibili (le altre sono quelle di continuare ad utilizzarli così come sono o iniziare ad emetterne altri il cui conio costi di meno).

Quello che non si dice, però, è il fatto che due paesi dell’Eurozona vivono già nell’era post-centesimo. Sia i Paesi Bassi, sia la Finlandia respingono le monete da 1 e 2 centesimi e l’esperienza olandese dimostra come non sia necessario che i consumatori temano l’inflazione o che i commercianti subiscano restrizioni sulla flessibilità dei prezzi applicati.

Guardando al sito web di uno dei qualsiasi venditori al dettaglio olandese si noterà come sia ancora ben attiva e funzionante la vecchia pratica del prezzo psicologico: 99 centesimi fa sembrare tutto meno costoso.

Quello che succede dopo è questo: se si paga in contanti, il conto verrà arrotondato per eccesso o per difetto (in base al decimale). Altrimenti si può sempre pagare la cifra esatta con la carta. E addio centesimi dimenticati nelle tasche.

Fonte: Financial Times

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