L’Euro-Dollaro è sprofondato sotto quota 1,09$ dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione UE. Quasi certo che la BCE agirà nella prossima riunione di marzo.
Il cambio Euro-Dollaro è sceso sotto quota 1,09$ dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione preliminare annualizzata della zona Euro. L’indice dei prezzi al consumo preliminare europeo è risultato negativo dello 0,2%, deludendo le attese e risultando ben più basso del precedente. Anche l’inflazione core è salita meno del previsto, dando così ulteriore forza alle ipotesi di un nuovo stimolo di politica monetaria da parte della BCE nella prossima riunione di marzo.
Sul fronte statunitense, sono stati pubblicati alcuni dati macro non proprio ottimali anche se il PIL preliminare dell’ultimo trimestre pubblicato venerdì ha aumentato le probabilità di un nuovo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve.
Euro-Dollaro: Europa in deflazione, sempre più alte le aspettative sulla BCE
L’inflazione dell’Eurozona su base annuale e relativa al mese di febbraio è risultata in crescita negativa, deludendo così le attese e il precedente dato. L’inflazione core, che non tiene conto di beni volatili quali quelli energetici, tabacco e alcool è salita meno del previsto registrando una crescita del +0,7% su base annuale.
Questi dati hanno aumentato esponenzialmente la probabilità dell’arrivo di un nuovo stimolo monetario da parte della BCE nella riunione del 10 marzo.
Il presidente dell’istituto europeo, Mario Draghi, in passato ha sempre ribadito che la BCE avrebbe messo in campo qualsiasi strumento possibile per risollevare le sorti dell’economia europea e dell’inflazione.
A questo punto sembra alquanto improbabile che la BCE resti ferma a guardare ed è quindi quasi certo che il 10 marzo una decisione di intervento verrà presa.
Questa aspettativa ha fatto immediatamente allungare a ribasso il cambio Euro-Dollaro che è sceso al di sotto di quota 1,09$ e sembra puntare verso l’area di 1,08$. Poco fa sono usciti dei dati macro riguardanti gli USA.
Euro-Dollaro: deboli market mover USA di oggi
I contratti pendenti di vendita di abitazioni di gennaio sono scesi del 2,5%, risultando così nettamente inferiori a consenso e attese.
L’indice PMI manifatturiero di Chicago è risultato al di sotto del valore di 50 nel mese corrente, registrando così una fase recessiva del settore. Tuttavia, il dato sul PIL preliminare trimestrale degli USA uscito venerdì scorso ha mostrato un buon andamento dell’economia americana.
Questo ha ridato ossigeno alle probabilità di un nuovo rialzo dei tassi USA da parte della Federal Reserve. Da un’analisi sul trading dei fed fund rates futures è emerso che le probabilità di un nuovo rialzo dei tassi è salita al 50% contro una stima pregressa praticamente nulla.
Cambio Euro-Dollaro: analisi tecnica di breve periodo
Dall’analisi grafica emerge una connotazione a rialzo. La media mobile a 21 giorni si trova al di sopra di quella a 200 periodi, suggerendo così una fase positiva nel breve periodo. Gli indicatori tecnici sono in fase ribassista ma in diversa misura.
Il MFI si è spinto nella zona di ipervenduto mentre il RSI ancora non vi è entrato lasciando così aperte le porte per un’ulteriore spinta in basso delle quotazioni dell’Euro-Dollaro. Il cross effettivamente non sembra trovare grossi ostacoli davanti a sé e sembra probabile il ritorno in area 1,08$ (linea gialla).
La rottura di tutti i supporti psicologici posti dalle medie mobili a 60 e 200 giorni hanno dato il via alla fase di ribasso del cambio EurUsd. Sembra difficile al momento che possano esserci inversioni di trend, molto dipenderà dai market mover in uscita questa settimana e dalle decisioni di politica monetaria della BCE.
© RIPRODUZIONE RISERVATA