Analisi e valutazioni del principale cambio di riferimento nel mercato Forex: l’euro-dollaro (EURUSD). Analisi tecnica, finanza comportamentale e risk management.
Eccoci ad un altro appuntamento con il nostro cambio preferito: l’euro-dollaro EURUSD.
Di tutti i mercati nei quali ho tradato, è quello che nel corso degli anni mi ha regalato più soddisfazioni. Ma non parlo solo ed esclusivamente di profitto, o almeno non solo di quello.
Parlo della possibilità di mettersi veramente in gioco con le proprie strategie di analisi tecnica; per me è il mercato perfetto.
Avendo cominciato circa 10 anni fa con MiniFIB e Azionario Italia, ho sperimentato sulla mia pelle il significato dei termini studiati sui libri: “mercato poco liquido”, “buchi nel book”, “gap up” o “gap down” in apertura.
Con il Forex e, nello specifico, con l’EURUSD, niente di tutto questo, o perlomeno solo il rischio “gap” ad inizio settimana. Ma un buona regola da applicare consiste nel chiudere le proprie posizioni il venerdì e non lasciare che fattori ingestibili che si verificano a mercati chiusi possano condizionare le proprie strategie.
EURUSD: il cambio per eccellenza, sempre profondo, sempre pronto a regalare una figura particolare da studiare e testare.
Sono convinto che la specializzazione sia l’arma vincente, nel trading come nella vita. Conoscere il meglio possibile un cambio, un’azione o un indice. Si comincia a capire in anticipo certi movimenti, certe sfumature, certe reazioni proprio come nelle relazioni che abbiamo con le persone che ci circondano.
In PNL (Programmazione Neuro Linguistica) si parla di “rapport”, e visto che la componente emozionale nel trading gioca un ruolo fondamentale (superiore all’80%), penso che entrare in sintonia con lo strumento sul quale lavoriamo sia fondamentale.
E vediamo allora che “storia ci racconta” l’EURUSD questa settimana.
La volatilità resta alta: prima 200 giù, e poi 300 su, altro che montagne russe!
Il livello attuali di prezzo (1.14) rappresenta - senza andare troppo indietro nel tempo - un interessante livello di resistenza toccato a Gennaio di quest’anno. Resistenza testata per quasi tutto il mese di Febbraio, che si è concluso con la ripresa della discesa del cambio.
Dunque, un momento importante, ma non fondamentale.
Da un punto di vista tecnico e senza entrare nel merito dei dati macro - che, a mio avviso, possono rallentare o accelerare un trend ma non modificarlo (ovviamente parlo di questo specifico “momento storico”) - pur permanendo una volatilità elevata continuano ad essere presenti degli interessanti segnali rialzisti.
Target? 1.18, poi cominceremo a fare altri ragionamenti.
Mi piace ribadire il concetto che si parla di strategie, di interpretazioni di un mercato che conosco e che studio, ma che non prevedo. Quindi, è vero che il “capitale emotivo” è fondamentale, ma quello “reale” resta comunque importante.
E allora attenzione nel posizionare stop troppo stretti (alta volatilità) - misurate il livello di perdita sopportabile: interessanti i support a 1.1150 o, meglio, 1,10, ma se sono troppo lontani riducete la size.
Un approccio prudente e professionale rende il trading vincente e anche divertente.
Le perdite? Ci sono, eccome. State alla larga da chi dice di non averne.
L’importante è minimizzarle, gestirle a meglio, trasformarle in preziosi insegnamenti per i trades di domani.
A presto!
Filippo Cossetti
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