Euro-Dollaro: Fed misteriosa su prossimi rialzi. Target quota $1,1133?

Livio Spadaro

28 Luglio 2016 - 16:08

Il cambio Euro-Dollaro si muove in buon rialzo dopo il meeting di ieri della Federal Reserve. Diminuiscono le probabilità di futuri rialzi ma l’Euro continuerà a salire?

Euro-Dollaro: Fed misteriosa su prossimi rialzi. Target quota $1,1133?

Dal meeting di ieri del FOMC è emerso un tono ottimista per il futuro ma anche misterioso. La Federal Reserve ha segnalato che i rischi di breve termine sono diminuiti e che un rialzo dei tassi di interesse potrebbe avverarsi in tempi non lontani.

Eppure, il board della banca centrale statunitense non ha fornito particolari dettagli per il futuro e quindi la guidance resta vaga. Restano sul tavolo tutte le opzioni di politica monetaria anche se le future decisioni della Fed dipenderanno, con molta probabilità, sia dai dati macroeconomici interni che dal monitoraggio attento dell’andamento dell’economia globale.

Il mercato sembra aver preso le dichiarazioni del FOMC moderatamente ottimiste, ma non abbastanza per aumentare le probabilità di aumenti dei tassi a settembre e a dicembre che invece sono scese. Il cambio Euro-Dollaro sconta così l’attendismo dell’istituto centrale a stelle e strisce, registrando al momento in cui si scrive un rialzo del +0,31%.

Euro-Dollaro: Fed poco chiara su prossime mosse, giù probabilità di rialzo tassi

Seduta in verde per il cambio Euro-Dollaro all’indomani della riunione del FOMC, il braccio esecutivo della Federal Reserve. Dal comunicato pubblicato a margine della riunione è emerso un cauto ottimismo del board dell’istituto centrale americano anche se restano vaghe le intenzioni per il prossimo futuro.

Se da un lato la Fed reputa che i rischi a ribasso siano diminuiti nel breve termine, dall’altro lato è vero anche che non ha fornito particolari indicazioni sulle future decisioni in merito a possibili rialzi dei tassi di interesse.

Questa incertezza si è riflessa sui futures Fed-Fund, i quali prezzano ora una probabilità per una stretta monetaria a settembre e a dicembre più bassa rispetto a prima dell’emissione del comunicato.

Dall’analisi dei futures emerge infatti che il mercato attualmente assegna una probabilità di un rialzo dei tassi USA a settembre al 19% (contro un 21% precedente) e a dicembre del 38% (contro un 43% precedente).

Euro-Dollaro: le opinioni degli analisti di Intesa e Mps Capital Services

Gli analisti di Mps Capital Services hanno fatto notare che l’indebolimento del Dollaro è scaturito dalle decisioni di ieri della Federal Reserve. Secondo gli esperti, il mancato accenno a possibili rialzi dei tassi a settembre hanno convinto gli investitori a indebolire il Dollaro e a comprare i Treasury.

Gli economisti di Intesa SanPaolo ritengono che nonostante la Fed non abbia lasciato indizi per il futuro, un rialzo dei tassi è sempre possibile nel mese di settembre. Gli analisti della banca torinese fanno notare che alla prossima riunione mancano ancora 6 settimane e sarebbe stato prematuro per la Fed dare un chiaro segnale su cosa fare tra 2 mesi.

Tuttavia, Intesa fa notare come ci sia stato un maggiore ottimismo da parte della banca centrale statunitense, il che lascia le porte aperte a possibili sorprese nelle prossime riunioni. Sorprese che dipenderanno dall’andamento dell’economia USA e più in generale da quella globale, sottolineano infine gli esperti.

Euro-Dollaro: analisi tecnica di breve periodo

Il cambio Euro-Dollaro questa mattina ha tentato di forzare la resistenza statica vista in colore giallo a quota $1,1104, senza riuscire però a mantenersi al di sopra di tale livello.

L’impostazione grafica per il breve termine sembra ancora ribassista visto l’incrocio in tal senso delle medie mobili semplici. Tuttavia, la media mobile di breve si muove parallelamente a quella di lungo senza distaccarsi da essa, il che è un segnale non del tutto direzionale.

La media mobile a 60 periodi sta sempre più tendendo verso le altre due medie, ciò lascia pensare ad un’evoluzione negativa per il futuro. Le bande di Bollinger restano aperte in un senso neutrale, senza indicare particolare direzionalità.

Il RSI invece, si trova su una fase neutra tendendo verso l’area di ipercomprato, lasciando così spunti positivi per le prossime sedute. Il cross è riuscito a superare la resistenza della media mobile di lungo periodo ma dovrà dare conferma di tale rottura mantenendosi al di sopra di essa prima della chiusura. Segnali particolarmente positivi per le sedute più ravvicinate sarebbe una chiusura sopra la resistenza statica menzionata in precedenza.

Nel caso ciò avvenisse, il primo livello visibile è quello di quota $1,1133, pari cioè alla resistenza dinamica di colore bianco. Attualmente non c’è da attendersi una rottura di questo livello ma, anzi, una volta toccato potrebbe riprendere una discesa a ritestare la media mobile di lungo periodo a quota $1,1074.

Per il momento, questo sembra essere lo scenario più probabile ma nel caso di chiusura odierna particolarmente lontana dai massimi potremmo attenderci già nell’immediato un test della media mobile di lungo.

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