Eterologa: Regione che vai ticket che trovi. Senza una legge nazionale si rischia il “turismo sanitario”, ecco le tariffe regionali

Marta Panicucci

27 Settembre 2014 - 10:56

Senza una legge nazionale le Regioni si avvicinano alla fecondazione eterologa in ordine sparso prendendo decisioni autonome su costi e limiti. Ecco tutti i ticket delle regioni italiane.

Eterologa: Regione che vai ticket che trovi. Senza una legge nazionale si rischia il “turismo sanitario”, ecco le tariffe regionali

Nel limbo della mancanza di una legge nazionale le regioni di sono mosse in ordine sparso. Dal momento in cui è stato dato il via libera all’eterologa pubblica, grazie all’accordo della Conferenza delle Regioni, le Giunte di tutte le regioni italiane sono partite con gli atti amministrativi per renderla al più presto una realtà in ospedale. In realtà, prima di poter offrire tale tipoligia di terapia saranno ancora necessari un paio di mesi. E intanto c’è chi auspica l’approvazione di una legge nazionale che metta un pò d’ordine nella jungla di regole, limiti, ticket disseminati tra una Regione e l’altra. “Così si rischia il far west a danno dei cittadini: serve una legge nazionale e ticket che non si discostino troppo da una regione all’altra”, commenta Basilio Tiso, direttore medico del Policlinico di Milano.

Eterologa e legge 40
Il 9 aprile scorso è arrivata una buona notizia per tutte quelle coppie che, per problemi di fertilità, non possono avere figli. Quel giorno infatti, la consulta ha decretato incostituzionale il divieto di ricorrere a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. La decisione della Consulta ha così abrogato parte della legge 40 che vietava la fecondazione eterologa.

La sentenza del 19 aprile ha cambiato la vita a tutte le coppie che, a causa di un’infertilità assoluta, possono sperare solo nella donazione esterna di ovuli o spermatozoi per avere un figlio. Per loro la sentenza della consulta ha sancito il diritto a essere genitori ed a formare una famiglia. Da quel momento la parola è passata alle Regioni che il 4 settembre scorso “hanno deciso all’unanimità di andare avanti con le linee guida, affinché l’eterologa diventi una realtà e si colmi il vuoto legislativo”. Sarà trattata come una cura normale e - ha spiegato il presidente del Veneto, Luca Zaia - penso che si arrivi a un ticket uguale a livello nazionale".

Regione che vai ticket che trovi
Al momento però la legge a livello nazionale non c’è e la Regioni si stanno muovendo verso l’eterologa in ordine sparso: in alcune il trattamento è totalmente gratuito e il altre il ticket arriva a costare 3000 euro.

Ecco le decisioni prese dalle regioni italiane:

  • Piemonte: ticket per l’eterologa di 600-700 euro.
  • Lombardia: eterologa a 3.000 euro
  • Veneto: ticket a 36 euro
  • Friuli Venezia Giulia: ancora nessun indicazione sul ticket, ma sono state fissate delle limitazioni: coniugi o conviventi di sesso diverso, maggiorenni e di età potenzialmente fertile, in grado cioè di affrontare positivamente una gravidanza. Con il limite massimo, per la donna, a 50 anni.
  • Liguria: il ticket per l’eterologa sarà stabilito in bade al reddito della coppia richiedente.
  • Emilia Romagna: l’eterologa sarà gratuita
  • Toscana: ticket a 500 euro
  • Marche: il ticket per l’eterologa sarà stabilito in bade al reddito della coppia richiedente.
  • Umbria: fecondazione eterologa gratuita
  • Lazio: ticket per la fecondazione eterologa sarà di 1800 euro circa
  • Sicilia: ticket da 1.700 euro

Nelle altre regioni del sud prezzi e limiti dell’eterologa sono ancora tutti da stabilire.

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