Emergenza lavoro, Italia shock: aumentano disoccupati e precari

Daniele Sforza

21 Maggio 2013 - 09:00

Emergenza lavoro, Italia shock: aumentano disoccupati e precari

Continua l’emergenza lavoro in Italia, con il tasso di disoccupazione (soprattutto giovanile) che cresce sempre di più, prospettive poco rassicuranti, scarsa attenzione da parte del governo nei confronti del mercato, su cui vige una gravosa imposizione fiscale specialmente per ciò che concerne le assunzioni, e un bacino di inoccupati che si divide tra precari, lavoratori part-time, disoccupati, scoraggiati e cassintegrati.

I numeri choc del Rapporto Ires-Cgil

L’analisi condotta da Ires-Cgil relativa al quarto trimestre del 2012 ha infatti segnalato una crescita del numero degli italiani in forte difficoltà sul fronte del lavoro: +10,3% rispetto al 2011, per un totale di 8 milioni e 750mila persone. In un solo anno sono poco meno di 1 milione (818mila) le persone disagiate a livello occupazionale.

Il bacino che comprende disoccupati, cassa integrati e scoraggiati è cresciuto del 16,6% rispetto al 2011, mentre quello che include lavoratori part-time e precari è aumentato del 4,2%, per un totale di +168mila persone.

Il dato più preoccupante riguarda senz’altro i cosiddetti "scoraggiati", ovvero coloro i quali risultano disoccupati ma hanno perso la speranza nella ricerca di un lavoro, visto che nell’ultimo trimestre 2012, in base ai dati Istat, questi risultano ben 3 milioni e 229mila.
A preoccupare ulteriormente i giovani, soprattutto nel Mezzogiorno, dove la percentuale di uomini e donne inattivi rispettivamente sfiora e supera il 50%.

Rispetto all’ultimo trimestre 2007 l’area fin qui delineata è cresciuta nella sua totalità di ben 2,8 milioni di unità, registrando una crescita del 47,4%.

Le reazioni

Il leader del Cgil Susanna Camusso ha reagito a questi dati allarmanti denunciando "la politica degli annunci" e chiedendo a gran voce una più forte focalizzazione sui problemi attuali. Problemi "che sono molti e sovrapposti" ma che bisognerà affrontare per tentare di risolvere la situazione. L’attacco è anche contro gli stage gratuiti: "I contratti formativi devono avere come obiettivo la stabilizzazione del rapporto di lavoro", ha chiosato la Camusso.

E intanto cresce sempre di più il numero di giovani che guardano all’estero per poter immaginare un futuro.

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