Dopo la strage di Denver, Obama e Romney hanno momentaneamente deposto le armi, in attesa di sfoderarle nuovamente prima del 27 agosto, giorno nel quale la campagna presidenziale USA entrerà davvero nel vivo.
Romney all’estero, Obama sulla West Coast
Mitt Romney fa il suo primo viaggio all’estero, mentre Obama si reca nella West Coast per rinforzare la propria candidatura negli Stati ancora in bilico, non solo in Nevada e in California, ma anche in Oregon, Washington e Colorado. La campagna elettorale USA 2012 continua, ma su due fronti diversi. Il viaggio di Romney all’estero è visto come un’importantissima opportunità da parte del suo staff elettorale, almeno a quanto riporta il direttore politico Lanhee Chen: "Per il governatore è veramente l’occasione di mettersi a imparare e ascoltare", mentre per il politologo John Pitney, il viaggio estero di Romney sarà di rilevanza fondamentale "per rafforzare la sua credibilità in politica estera".
Regno Unito, Israele e Polonia: questi i tre Paesi che Romney visiterà. Giovedì è previsto l’incontro con David Cameron e Tony Blair, ma in programma c’è anche una visita agli atleti statunitensi presenti alle Olimpiadi di Londra, la cui cerimonia inaugurale avverrà venerdì 27 luglio.
Obama, invece, cercherà di incoraggiare i suoi sostenitori e di attirare le preferenze degli indecisi negli Stati della costa occidentale, anche in quel Colorado ancora sotto shock dopo la strage di Denver: a tal proposito, alcuni hanno criticato la debole presa di posizione di Obama nei confronti della strage, mentre altri hanno decisamente apprezzato il suo atteggiamento di "padre e marito" nei confronti dei familiari delle vittime e soprattutto la sua intenzione di non pubblicizzare ulteriormente il folle James Holmes.
La povertà aumenta negli States, i conti esteri di Romney fanno ancora discutere
Sul fronte economico, invece, la situazione è critica. Secondo un sondaggio di Wall Street Journal-NBC, gli americani sono molto preoccupati dell’attuale crisi che sta colpendo l’America e comunicano pessimismo sulle previsioni future. Sempre secondo tale sondaggio, però, Obama avrebbe ancora il 49% di preferenze, contro il 43% di Romney, il quale a sua volta, è tuttavia indicato come la figura politica migliore per risollevare le sorti del Paese.
Eppure su Romney pesano, e non poco, i suoi soldi. Un’indagine condotta da Business Insider ha comunicato che il numero di poveri negli Stati Uniti registra un livello elevatissimo, che non si vedeva dal 1960: la principale responsabile, naturalmente, è la crisi economica, e in particolare gli effetti devastanti della crisi del settore immobiliare. Sarebbero, secondo una stima, ben 47 milioni di poveri negli Stati Uniti, con un incremento dell 0,6% dal 2010: dal 15,1% di due anni fa al 15,7% di oggi.
A proposito di ciò, tiene ancora banco la "questione svizzera" di Romney: lo staff elettorale di Obama, negli ultimi giorni, ha puntato decisamente l’attenzione degli americani contro i suoi capitali in Svizzera, e in particolari sui 3 milioni di dollari che Romney avrebbe depositato su un conto bancario elvetico, forse per evadere le tasse. Nonostante la liquidazione di questo conto svizzero nel 2010, Romney è ancora nell’occhio del ciclone per via della sua spropositata ricchezza, a cui si aggiunge l’affare Bain Capital e i citati capitali depositati in conti esteri, in primis Svizzera e Cayman.
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