Elezioni Milano 2016: Giuseppe Sala incandidabile?

Adele Restivo

12 Maggio 2016 - 10:03

Giuseppe Sala, candidato del PD a sindaco di Milano, potrebbe essere incandidabile. Ecco perché.

Elezioni Milano 2016: Giuseppe Sala incandidabile?

Giuseppe Sala, candidato del PD a sindaco di Milano sarebbe incandidabile, cioè non potrebbe nemmeno presentarsi alla competizione elettorale del prossimo 5 giugno.

Cosa è successo? Perché Giuseppe Sala sarebbe incandidabile?

Sala: dimissioni fantasma da commissario Expo?

Giuseppe Sala, candidato civico del Partito Democratico che corre per la poltrona di sindaco di Milano, vedrebbe seriamente a rischio la propria candidatura.

Secondo quanto rivelato dal settimanale Panorama, in edicola oggi, Sala non si sarebbe dimesso dalla carica di commissario di Expo 2015 e quindi non risulterebbe né candidabile né eleggibile come sindaco di Milano.

Secondo Panorama, le dimissioni di Sala da commissario di Expo non sono mai state protocollate e il candidato del centrosinistra risulta essersi dimesso solo da amministratore delegato della società Expo, atto annunciato il 18 dicembre 2015 e ratificato due mesi dopo, a campagna elettorale già avviata.

Sala incandidabile?

Lo staff di Sala, interpellato al riguardo, ha riferito che le dimissioni da AD di Expo, inviate al cda, lo hanno fatto automaticamente decadere anche da commissario.

Tuttavia Panorama, facendo riferimento alla giurisprudenza esistente sul tema, ribadisce che le due cariche non cessano insieme e che anzi l’intenzione di terminare la carica di commissario andrebbe comunicata al governo e certificata con lo stesso atto con cui è stato attribuito l’incarico, cioè con un decreto del presidente del Consiglio, di cui, ad oggi, non si troverebbe traccia.

Per firmare il decreto, inoltre, il premier Matteo Renzi aveva tempo solo fino alla data di presentazione delle candidature, cioè entro il 7 maggio. Qualsiasi atto successivo decreterebbe l’ineleggibilità dell’ex numero uno di Expo e quindi, in base alla legge Severino, la sua incandidabilità.

Giuseppe Sala parla di una surreale questione sulla propria candidatura, che è stata velocemente chiarita da fonti governative, ma non nasconde un certo fastidio per l’atteggiamento di “una certa stampa” al quale anche Panorama si accoda:

“Con il vicedirettore di Panorama Maurizio Tortorella candidato insieme a Stefano Parisi, il fu glorioso settimanale si presta ad una meschina provocazione, spiegabile solo con la volontà di non vedere i problemi politici del candidato protetto, che vanno dai nomi in lista di personaggi dal chiaro stampo razzista al tentativo, peraltro fallito, di candidare condannati in via definitiva”.

Elezioni Milano, Sala: un problema giuridico

Alcune fonti del governo fanno sapere che la vicenda sarebbe inesistente: la lettera di dimissioni di Sala è stata inviata il 15 gennaio 2016 e protocollata dalla presidenza del Consiglio il 18 gennaio 2016. In questi casi un atto formale di dimissioni è già pienamente efficace e non occorre alcun altro adempimento.

In realtà, ribattono da Panorama, né Sala, né Palazzo Chigi, rispondono al problema giuridico posto dal settimanale: ovvero l’esistenza di un decreto del presidente del Consiglio che, accetti le dimissioni di Sala da commissario di Expo e determini formalmente e legalmente la conclusione dell’incarico.

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