Milano, primarie PD: Giuseppe Sala, l’ex commissario Expo, si aggiudica la vittoria. Secondo il leader del M5S Grillo si è trattato di primarie taroccate.
L’ex commissario unico di Expo 2015 Giuseppe Sala ha vinto le primarie PD di Milano ottenendo il 42,28% dei consensi.
Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, si è trattato di “primarie taroccate” a causa della cospicua presenza di cinesi.
Il vincitore delle primarie PD dovrà ora scontrarsi con il candidato sindaco del centrodestra per poter conquistare la poltrona di primo cittadino di Milano. Alla notizia della vittoria di Sala, Silvio Berlusconi ha proposto il nome di Stefano Parisi, scartando così definitivamente il direttore del Giornale Alessandro Sallusti e l’ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.
Milano, primarie PD: i risultati
Le primarie del partito democratico a Milano si sono chiuse ieri sera con la vittoria di Giuseppe Sala, l’ex commissario unico di Expo 2015. Con 158 seggi scrutinati su 160, Sala ha ottenuto il 42,28% dei consensi, con 24.961 voti.
Francesca Balzani si è classificata al secondo posto con il 33,96% ottenendo 20.056 voti. Infine Pierfrancesco Majorino ha chiuso con il 23% e 13.589 voti mentre Antonio Iannetta ha ottenuto 432 voti, pari allo 0,73%.
Il risultato è meno netto rispetto a quanto ipotizzato in alcuni sondaggi, la causa principale sarebbe stata il maltempo che ha tenuto a casa potenziali elettori. In totale si sono recati alle urne 60.900 persone su un totale di quasi un milione di aventi diritto, 6mila votanti in meno rispetto alle primarie del 2010: ancora una volta a decidere il candidato PD alle amministrative è un numero esiguo di persone.
Dopo la vittoria Sala è salito sul palco del teatro Elfo Puccini di Milano, con in sottofondo la colonna sonora della sua campagna elettorale, la canzone “Heroes” di David Bowie, ed ha commentato il risultato ottenuto: “Mi impegno con voi a non deludere tutto questo entusiasmo e questa passione, farò come ho sempre fatto in questi anni con grande impegno e senso della squadra, perchè non ho mai vissuto con l’idea che un uomo solo può vincere le battaglie difficili”.
Milano, primarie PD: l’accusa di Grillo
Non mancano le polemiche sulle primarie PD. Ieri in un post intitolato “Da Milano con furore #PdMadeInChina” Beppe Grillo ha riportato e commentato le parole del presidente di seggio della sezione milanese Lama che ha notato una “partecipazione cinese inaspettata” e “una serie di operazioni sospette”. Secondo il leader del Movimento 5 Stelle “le primarie PD sono taroccate” e “il candidato sindaco PD a Milano non sarà scelto dai milanesi o dai militanti PD (esistono ancora?) ma da cinesi che sanno a malapena parlare l’italiano”.
Non tarda a farsi sentire la risposta del presidente del Consiglio Matteo Renzi all’accusa di Grillo. “Hanno sempre da ridire sulle nostre primarie, quelli che mandano cinquanta persone a fare click”, ha sostenuto il premier.
“Difendiamo le primarie. Dicono che vincono sempre i soliti? Candidatevi, non potete aspettare che qualcuno vi dia il permesso, se avessi aspettato il permesso di qualcuno io sarei ancora a fare il presidente della provincia di Firenze".
È arrivato anche il duro commento dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, sfiduciato qualche mese fa dai consiglieri PD: “Dovremmo invitare il PD a rinunciare a delle primarie farsa a Roma. Il PD ha tradito primarie che si sono svolte nel 2013”, ha detto Marino durante la prima assemblea pubblica di “Parte civile - Marziani in movimento”. “Credo che un vero democratico non debba andare a votare alle primarie per dare un segnale chiaro” ha concluso l’ex sindaco della Capitale.
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