Elezioni Francia: ecco perché Marine Le Pen ha subito una bruciante sconfitta

Vittoria Patanè

30 Marzo 2015 - 16:27

Dalle elezioni francesi esce un grande vincitore: Nicolas Sarkozy. Reggono, a stento, i socialisti. Brutta sconfitta per il Front National. Ecco tutti gli ostacoli che dovrà affrontare Marine Le Pen

Elezioni Francia: ecco perché Marine Le Pen ha subito una bruciante sconfitta

Si sono concluse le elezioni dipartimentali francesi ed è tempo di tirare le somme.
Il verdetto delle urne è chiaro e ci dice tre cose:
1) per Nicolas Sarkozy è arrivata una nuova primavera politica;
2) i socialisti perdono quasi la metà dei dipartimenti in loro possesso, ma Hollande e Valls sono ancora in partita;
3) Marine Le Pen ha subito una sconfitta bruciante e insindacabile che ridimensiona in maniera considerevole il potere del suo partito.

Elezioni Francia: la vittoria del centrodestra
Il voto tenutosi dal 22 al 29 marzo in Francia mostra la rinascita del centrodestra e del suo leader Nicolas Sarkozy. Una sorpresa per alcuni, una conferma per altri. Eppure solo poche settimane fa, dopo le suppletive del Doubs, la coalizione dell’ex presidente sembrava arrancare tra divisioni e conflitti.

Oggi però lo scenario si è capovolto grazie alla ritrovata unità e alla strategia di alleanze messa in atto dall’ex numero uno dell’Eliseo: da un lato l’accordo con i liberali dell’UDI, dall’altro quello con i centristi di MoDem, hanno consentito ai moderati di presentarsi a queste elezioni dipartimentali facendo blocco unico. Una politica che ha permesso al centrodestra di conquistare circa 70 dipartimenti e di mettere in atto un vero e proprio record storico a partire dalla Quinta repubblica. Una vittoria schiacciante e totale, nella quale la coalizione guidata da Sarkozy è riuscita addirittura a strappare alla sinistra province storiche come l’Allier, fino a ieri governata dai comunisti.

Adesso però arriva il bello: in prospettiva delle elezioni previdenziali del 2017, e delle primarie del 2016, Sarkozy avrà parecchie gatte da pelare, prima fra tutte, quella di ricucire le frizioni con François Bayrou (leader del MoDem) con il quale le tensioni rimangono alte nonostante le alleanze. La strada per tornare all’Eliseo è impervia e l’ex presidente non puà sbagliare

Elezioni Francia: Hollande e i socialisti
I socialisti perdono terreno e con quello, quasi la metà dei dipartimenti conquistati nelle scorse elezioni. Il primo Ministro Valls si trova sempre più sottopressione, mentre il presidente Francois Hollande dovrà darsi da fare per coinvolgere gli alleati minoritari in vista dell’imminente rimpasto.

Elezioni Francia: la sconfitta di Marine Le Pen
Grande sconfitto di queste elezioni è il Front National di Marine Le Pen. Neanche un dipartimento conquistato -3% rispetto al primo turno (25,2%).

L’ostacolo da superare per i nazionalisti si chiama legge elettorale. Un sistema maggioritario a doppio turno che "taglia le gambe" a chiunque decida di correre da solo. Marine Le Pen è consapevole di non potercela fare con questi numeri e, anche nel caso in cui riuscisse in qualche modo ad arrivare al secondo turno alle elezioni presidenziali del 2017, dovrebbe affrontare un fronte compatto contro il quale sarebbe difficile confrontarsi. La storia insegna, e quel che accadde nel 2002 con la sconfitta dei socialisti al primo turno e il il sostegno della sinistra al gollista Chirac nel ballottaggio contro Jean Marie Le Pen non può non turbare i sogni della leader del Front National.

Per Le Pen il rischio alto, concreto, tangibile, è che si verifichi anche in Francia il trend che negli ultimi tempi contraddistingue la destra nazionalista europea: godere di un numero di voti cospicuo, ma irrilevante.

I voti persi dal FN sono andati tutti, o quasi, a rimpinguare il risultato ottenuto da Sarkozy. Coloro che, stanchi della politica inefficace del centrodestra, avevano votato il partito nazionalista per esprimere il loro dissenso, stanno tornando all’ovile, attratti dall’azzeccatissima campagna elettorale dell’UMP. I moderati hanno dunque raccolto i voti dei "più estremisti". Al contrario Marine Le Pen sembra non riuscire, e non volere, fare lo stesso. Il risultato è quello di rimanere ancorati allo stesso punto, senza andare avanti e rischiando di esaurirsi nel tempo.

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