Nessuna chiusura di stabilimento, nessun licenziamento, riduzione permessi sindacali, piano industriale: sono queste alcune delle condizioni dell’accordo sottoscritto da Electrolux e sindacati. Manca l’ok del governo
Sembra essere sulla via della risoluzione la situazione dell’azienda Electrolux e dei 4 stabilimenti in Italia. Nel vertice, tenutosi nella notte di lunedì, si è trovato l’accordo tra l’azienda e i sindacati. Oggi iniziano nuovamente i contatti con le istituzioni, entro questa settimana dovrebbe arrivare l’ok definitivo del governo.
Accordo azienda-sindacati
Dopo i passi avanti degli ultimi giorni è stata "raggiunta l’intesa fra sindacati e azienda su Electrolux”, e ora si riaprono gli “incontri con le Istituzioni”. Ad annunciarlo è Gianluca Ficco, coordinatore nazionale Uilm del settore degli elettrodomestici. L’accordo riguarda diversi temi: dal taglio del costo del lavoro, al piano di produzione degli stabilimenti, passando per il numero dei permessi sindacali, piano gestione e riduzione delle pause.
Condizioni accordo
Queste le condizioni dell’accordo sottoscritto da azienda e sindacati:
- nessun stabilimento sarà chiuso, grazie ad un piano industriale di investimenti di circa 150 milioni;
- nessun lavoratore perderà il proprio posto di lavoro, grazie a contratti di solidarietà, cassa integrazione e accompagnamento alla pensione;
- mantenimento integrale del salario e delle pause, unica riduzione interesserà le pause della stabilimento di Porcia che da 10 passeranno a 5 minuti.
- incrementi di gettito produttivo, ma con l’impegno a non peggiorare gli indici di salute e sicurezza sul lavoro e a verificare in fabbrica la fattibilità degli interventi
- taglio del 60% dei permessi sindacali dal 2015.
Ruolo del governo
Sono riaperti questi pomeriggio i contatti con il governo: il confronto di oggi con il ministero dello Sviluppo e delle Regioni ha lo scopo di formalizzare le misure decise dal Governo e dalle Regioni a sostegno delle produzioni di Electrolux in Italia. Il vertice con il premier Renzi si terrà invece domani alle 15 a palazzo Chigi. Il governo dovrà accordare il piano di investimenti da 150 milioni utili alla continuazione della produttività nei quattro stabilimenti e al sostegno dei lavoratori per evitarne il licenziamento.
Venerdì a Forlì inizieranno invece, le assemblee per illustrare i contenuti dell’intesa. A seguire saranno a Porcia il 19 maggio, a Susegana il 20, e in conclusione, il 21 maggio a Solaro. In tutti gli stabilimenti del gruppo l’intesa sarà sottoposta a referendum che si concluderà entro il 22 maggio.
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