Electrolux, Zanonato: "Resti in Italia". No ad aiuti di Stato, daremo finanziamenti per la ricerca

Marta Panicucci

10 Febbraio 2014 - 16:42

Zanonato dice no agli aiuti di Stato per Electrolux, "saranno finanziamenti per la ricerca". Cambia il nome, ma non la sostanza: l’Italia pagherà l’azienda per non farla scappare in Polonia

Electrolux, Zanonato:

Il Ministro Zanonato è categorico. L’Italia non permetterà ad Electrolux di lasciare il paese chiudendo i quattro stabilimenti italiani. E per farlo l’Italia non erogherà aiuti di Stato a favore dell’azienda svedese, ma saranno garantiti "incentivi e finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo".

In sostanza, non si chiamano aiuti di Stato, perché le normative europee non lo consentono, ma il risultato sarà quello: l’Italia dovrà pagare l’Electrolux per non farla migrare in Polonia.

A pressare l’azienda affinché dia risposte ai lavoratori è il segretario della Cgil, Susanna Camusso: ”Se Electrolux fa una retromarcia rispetto all’idea di chiudere gli stabilimenti, è sicuramente importante. Ma deve dirci cosa intende fare”. “Abbiamo sempre detto – aggiunge Camusso – che il punto fondamentale è il piano industriale e capire quali sono le intenzioni, perché l’azienda è presente sulla pubblica scena parlando di riduzione di salari e di chiusura di uno stabilimento”.

Il 17 febbraio il Ministro Zanonato presiederà un altro incontro con i vertici dell’azienda per mettere a punto un piano di sostegno al fine di garantire la presenza di Electrolux sul territorio nazionale.

Electrolux
Il caso Electrolux si apre a fine gennaio quando l’azienda ha convocato un’assemblea con i sindacati avanzando proposte di modifica del contratto dei lavoratori. Il piano di Electrolux prevedeva la riduzione dello stipendio e delle ore di lavoro e la non retribuzione del pagamento delle festività. A ciò si aggiunge la possibile chiusura dello stabilimento di Porcia, uno dei quattro presenti sul territorio italiano.

L’obiettivo è l’abbassamento del costo del lavoro negli stabilimenti di Electrolux. In Polonia il costo del lavoro è di circa 6 euro contro i 24 euro italiani. Quindi per essere competitivi in Italia o si taglia il costo del lavoro o si tagliano i lavoratori. Questa in poche parole la minaccia poco velata dell’Electrolux alle fabbriche italiane.

Zanonato
Il Ministro Zanonato, a cui i lavoratori e i sindacati hanno chiesto a gran voce di intervenire per risolvere la situazione con Electrolux, ha assicurato che l’azienda non scapperà dell’Italia.

Questa mattina in udienza alla Camera il Ministro ha dichiarato: "Il governo, per contribuire a risolvere la vertenza Electrolux senza essere sanzionato dall’Europa per aiuti di Stato, può finanziare la ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, e continuare a garantire gli ammortizzatori sociali. Le Regioni, in particolare il Friuli e il Veneto, – spiega il ministro – sono disponibili a mettere risorse ma anche in questo caso bisogna rispettare la normativa europea”.

L’apertura della trattativa tra il Ministero ed Electrolux va nella direzione di scongiurare la chiusura dello stabilimento di Porcia. Inoltre, si cerca di riconvertire parte del prodotto su una fascia di mercato più alta in modo da trovare spazio sul mercato internazionale.

A questo scopo, è possibile da parte dello Stato, un "intervento a sostegno di ricerca, sviluppo e innovazione che non ricade negli aiuti di Stato. Su questo siamo disposti ad aprire in modo forte. Ci stiamo muovendo in questa direzione", ha concluso il Ministro Zanonato che il 17 presiederà un nuovo incontro con Electrolux.

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