Dormire poco fa male: provoca l’invecchiamento cerebrale precoce

Paola D’Andrea

2 Luglio 2014 - 11:34

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Da un recente studio è emerso che dormire poco può provocare l’invecchiamento precoce del nostro cervello

Dormire poco fa male: provoca l’invecchiamento cerebrale precoce

Il sonno si sa è fondamentale per la nostra salute e per svolgere al meglio gli impegni quotidiani.

Ore, però, da un recente studio svolto dalla Duke-NUS Graduate Medical School di Singapore e pubblicato sulla rivista scientifica Sleep, sappiamo che dormire poco è dannoso per la salute del nostro cervello, oltre che provocarci stanchezza psicofisica e irritazione.

Lo studio rivela, infatti, che poche ore di sonno possono accelerare l’invecchiamento cerebrale aumentando, così, il rischio di un declino cognitivo o di demenza.

I ricercatori della Duke sono partiti da uno studio precedente, che aveva rivelato come la durata del sonno avesse un impatto sulle funzioni cognitive.

In particolare si era notato che nelle persone anziane, che avevano dormito poco, vi era un significativo ampliamento del ventricolo cerebrale – noto per essere un marcatore del declino cognitivo e per lo sviluppo di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer -.

Partendo, dunque, da questa ricerca, la dottoressa June Lo, insieme ai colleghi della Duke-NUS, ha sottoposto ai test 66 adulti cinesi.

I partecipanti hanno effettuato scansioni cerebrali con la risonanza magnetica strutturale per immagini al fine di misurare il volume del cervello, e a valutazioni neuropsicologiche attraverso i test sulla funzionalità cognitiva.

Inoltre, è stata registrata la durata del sonno per mezzo di un questionario effettuato dai partecipanti durante il periodo di valutazione.

I risultati hanno evidenziato come chi dormiva poche ore presentava un evidente allargamento del ventricolo cerebrale e insieme un declino della funzionalità cognitiva.

La dott.ssa June Lo, autrice principale dello studio, spiega:

I nostri risultati si riferiscono agli effetti del poco sonno su di un marker dell’invecchiamento del cervello.

Il professor Michael Chee, autore senior e Direttore del Centro di Neuroscienze Cognitive presso la Duke-NUS, aggiunge:

Il lavoro svolto suggerisce altresì che sette ore di sonno al giorno per gli adulti sembrano essere l’ideale per prestazioni ottimali sui test cognitivi computerizzati.

I dati raccolti da Lumosity, un programma di brain-training online, suggerisce che la durata auto-riferita di sette ore di sonno è associata con i migliori punteggi dei test cognitivi di oltre 150.000 adulti.

Per ora non si sa se questa quantità di sonno sia ottimale per il sistema cardio-metabolico e la salute del cervello a lungo termine.

Nei prossimi anni speriamo di determinare ciò che è bene per il sistema cardio-metabolico e per la salute del cervello a lungo termine.

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