Dollaro/Yen: ecco i prossimi target ribassisti se peggiora la crisi cinese

Nicola D’Antuono

1 Settembre 2015 - 18:50

Il tasso di cambio USD/JPY è sceso oggi quasi di 200 pip fino in area 119,5. In caso di peggioramento del sentiment sui mercati, potrebbe esserci un crollo ancor più vistoso

Dollaro/Yen: ecco i prossimi target ribassisti se peggiora la crisi cinese

I dati macro cinesi relativi all’andamento del PMI manifatturiero hanno confermato la frenata del gigante asiatico, che da solo rappresenta quasi il 20% del pil mondiale. Le borse asiatiche hanno chiuso in rosso, con Tokyo in calo di quasi quattro punti percentuali. Male le borse europee, appesantite anche dal dato inferiore alle attese dell’indice ISM manifatturiero Usa. Sta peggiorando anche Wall Street, con l’indice Dow Jones in calo quasi del 3%. Il ritorno del clima di avversione al rischio ha contribuito a far balzare il cambio dello yen, storicamente uno schiacciasassi durante le fasi di turbolenza sui mercati finanziari. Sul forex il tasso di cambio Dollaro/Yen è crollato fino a 119,53, arrivando a perdere quasi 200 pip rispetto alla precedente chiusura.

Il 24 agosto il cambio USD/JPY era sceso fino a 116,14, il minimo più basso dal 18 gennaio scorso. Alla luce dell’andamento odierno non va escluso un ritorno dei prezzi sui bottom di periodo, anche se l’analisi tecnica continua a suggerire la possibilità di un rimbalzo da qui a qualche giorno. Infatti, su base weekly si è formato un tipico segnale di esaurimento del trend derivante dalla comparsa della pin candle reversal. Questo segnale long di Price Action si è formato tra l’altro su una zona di supporto chiave posta tra 115,5 e 116. E’ chiaro che l’eventuale perdita di questo livello favorirebbe notevolmente gli Orsi, con la possibilità di rivedere quota 110 in tempi piuttosto brevi.

Infatti, in caso di bearish breakout del supporto chiave di 116 – 115,5, i venditori avrebbero vita facile a spingere ulteriormente al ribasso i prezzi, in un contesto che si presuppone possa essere di elevata volatilità. Inoltre, se dovesse esserci il rafforzamento del trend ribassista emergente in corso, il cambio USD/JPY potrebbe tranquillamente ambire a un ritorno in area 105, che ormai non vede da ottobre 2014. La forza dello yen dipende tutta dall’andamento del sentiment sui mercati: in caso di miglioramento del mood degli investitori, è chiaro che la valuta nipponica tornerebbe a soffrire considerando anche che su di essa pesa sempre un programma di acquisto titoli da circa 80mila miliardi di yen all’anno.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it