Martedì dovrebbe essere varato il Dl Irpef che tra gli ultimi emendamenti prevede un nuovo livello di tassazione per i fondi pensione.
Martedì saranno riprese le votazioni per quanto riguarda il Dl Irpef da parte delle commissioni Finanze e Bilancio sia del Senato che della Camera. Visti i tempi stretti per la conversione del decreto (entro il 23 giugno si dovrebbe procedere alla conversione del Dl 66 del 2014) l’esecutivo potrebbe ricorrere anche al voto di fiducia accelerando i tempi.
Nei giorni scorsi è stato ritirato l’emendamento al decreto Irpef che prevedeva l’equiparazione della tassazione sui dividendi tra le partecipazioni qualificate e quelle non qualificate e nel contempo è stata presentata una proposta di modifica inerente la tassazione al 26 % delle rendite delle casse previdenziali private (per il periodo di imposta luglio dicembre 2014 verrà accordato un credito di imposta utilizzabile nel 205 sulla differenza con il livello del prelievo al 20 %). Un incremento che avrebbe portato per gli enti di professionisti un esborso di oltre 50 milioni di euro compensato da un incremento della tassazione delle rendite dei fondi di previdenza complementare che per l’anno 2014 passa dall’11 all’11,5 %.
L’emendamento sull’equiparazione tra la tassazione dei redditi derivanti dalla negoziazione o detenzione di partecipazioni qualificate e quello inerente l’applicazione ai dividendi e capital gain collegati a partecipazioni non qualificate viene di fatto rinviato alla delega fiscale. Con le regole attuali a partire dal 1° luglio 2014 l’incremento di aliquota applicabile alla tassazione delle rendite finanziarie (incrementate dal 20 al 26 %) riguarderà quindi esclusivamente piccoli risparmiatori e non anche coloro che hanno o cedono partecipazioni qualificate.
Le modifiche inizialmente presentate all’emendamento, e ora ritirate, avevano previsto che la tassazione delle partecipazioni qualificate fosse incrementata in relazione alla situazione soggettiva del contribuente. Per quanto concerne le casse di previdenza professionali, Adepp ha annunciato che aspetta con fiducia che l’emendamento venga approvato visto che con la normativa attuale l’Italia è l’unico paese in Europa sottoposta ad una tassazione delle rendite fortemente iniqua che associa le casse previdenziali ad un fondo speculativo qualsiasi prevedendo una ulteriore tassazione all’atto dell’erogazione delle pensioni in una misura parametrata agli scaglioni irpef. Per la prima volta l’esecutivo ha infatti compreso la disparità di trattamento di tale normativa ed ha tentato di rendere più equa la tassazione inerente tale tipo di previdenza.
Ulteriore passo in avanti verrà effettuato quando nel 2015 sarà prevista l’armonizzazione della tassazione tra casse e fondi di previdenza complementare. Tale passaggio avvicinerà il livello di tassazione della previdenza dei professionisti italiani a quello dei restanti fondi di previdenza europei.
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