Diritto di recesso: cos’è, come funziona e quando si esercita

Isabella Policarpio

24/12/2019

24/12/2019 - 08:51

condividi

Cosa vuol dire diritto di recesso e come si esercita? In questa guida pratica tutte le istruzioni per recedere, restituire la merce e ottenere indietro il prezzo pagato. Ecco come si fa ed entro quali termini.

Diritto di recesso: cos’è, come funziona e quando si esercita

Diritto di recesso, cos’è e tutte le informazioni necessarie per esercitarlo correttamente. Quando si parla di diritto di recesso si intende la facoltà del compratore di rinunciare all’acquisto del servizio/prodotto e ottenere indietro la somma pagata o il cambio della merce difettosa. Questo diritto è previsto dal Codice del consumo, grazie al quale il consumatore può recedere da un contratto stipulato con un professionista senza dover pagare alcuna penale e senza dare particolari spiegazioni.

L’acquirente, infatti, va tutelato in quanto contraente debole del rapporto di compravendita: infatti nelle maggior parte delle pratiche commerciali, chi compra si trova in una posizione di svantaggio perché è costretto ad accettare condizioni contrattuali già definite, senza avere la possibilità di trattare.

Il diritto di recesso è esercitabile secondo specifici tempi e modalità indicate dal Codice del consumo:

  • entro 14 giorni in caso di ripensamento;
  • entro 2 anni in caso di merce non funzionante o difforme dalle aspettative.

Vediamo tutti i dettagli della disciplina.

Il diritto di recesso nel Codice del consumo

Il diritto di recesso, introdotto con il Codice del consumo nel 2005, è il diritto del consumatore di recedere dal contratto in caso di ripensamento o malfunzionamento della merce.

Il nostro Codice del consumo identifica il consumatore come “la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta” e ha una posizione di svantaggio rispetto al professionista perché costretto ad accettare condizioni contrattuali standardizzate e già precostituite, senza la possibilità di trattare sulle modalità di vendita.

Il diritto di recesso, quindi, serve a bilanciare la disparità contrattuale ed è sottoposto a tempi e modalità che andremo ora a specificare.

Quando esercitare il diritto di recesso

Il diritto di recesso del compratore può essere esercitato solo in due specifiche ipotesi:

  • quando il contratto viene concluso a distanza (per esempio acquisti via internet, a mezzo televendite);
  • quando il contratto viene concluso al di fuori dei locali commerciali (per esempio acquisti effettuati per strada, porta a porta).

I termini per esercitare il diritto di recesso variano in base ai motivi che spingono il compratore a recedere dal contratto. Infatti il recesso può essere attivato quando:

  • il compratore ha avuto un ripensamento;
  • il prodotto è difettoso o non conforme alla descrizione.

Per quanto riguarda il ripensamento, questo è possibile solo per acquisti effettuati fuori dai locali commerciali (telematicamente, online, al telefono,in piazza o lungo la strada). In questi casi il diritto di recesso è esperibile entro 14 giorni dal ricevimento della merce e non necessita di particolari giustificazioni.

Dopo la richiesta, il professionista è tenuto a rimborsare l’acquisto entro 14 giorni di calendario dal giorno in cui ha ricevuto la comunicazione del recesso e deve utilizzare lo stesso metodo di pagamento dell’acquirente.

Se al momento della vendita il professionista non aveva indicato in modo esaustivo tempi e modalità del recesso, la legge aumenta il termine entro cui può essere esercitato: da 14 giorni a 1 anno e 4 mesi dal ricevimento della merce o dalla sottoscrizione del contratto.

Tuttavia occorre prestare molta attenzione perché il diritto di recesso per ripensamento non si applica a nessun servizio che sia già stato avviato col consenso del consumatore; per esempio sono escluse le prestazioni che si svolgono negli alberghi, nei ristoranti e nel settore dei trasporti.

Le regole cambiano se il compratore vuole esercitare il diritto di recesso quando il bene è rotto o difforme rispetto alle aspettative. Infatti in queste circostanze, egli può chiedere la riparazione o la sostituzione del bene entro 2 anni dall’acquisto (per questo è fondamentale conservare lo scontrino fiscale dove è scritta la data in cui è avvenuta la vendita).

Tale segnalazione va fatta nel termine di 2 mesi dal momento in cui il difetto o la difformità viene scoperta. La garanzia si estende anche alla merce in saldo, a meno che il negoziante non lo abbia escluso esplicitamente al momento dell’acquisto.

Per concludere, vediamo come esercitare il diritto di recesso.

Come fare?

Le modalità da seguire per esercitare il diritto di recesso sono indicate nell’articolo 54 del Codice del consumo; sono 2:

  • utilizzare il modulo di recesso di cui all’allegato I, parte B, del Codice del consumo;
  • presentare una qualsiasi altra dichiarazione esplicita della decisione di recedere dal contratto.

In alternativa, il professionista può offrire al consumatore la possibilità di
compilare il modulo di recesso in via elettronica sul sito web del negozio, impegnandosi a dare tempestiva comunicazione dell’avvenuto ricevimento.

Si seguito si allega un fac-simile del modulo di recesso predisposto dal Codice del consumo.

Fac-simile modulo di recesso
Clicca per scaricare il modulo di recesso del Codice del consumo.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO